lunedì 19 dicembre 2011

LE MISURE DELLA MANOVRA SALVA-ITALIA


(Fonte: www.edilportale.com)

In anteprima il testo del ddl, con elencate nel seguito le misure di maggiore interesse allo studio del primo ramo del Parlamento.

Detrazione fiscale del 36%
La detrazione per le ristrutturazioni edilizie diventa permanente. Restano confermati la percentuale di detrazione del 36%, il tetto massimo di 48.000 euro per unità immobiliare e la ripartizione della detrazione in 10 rate annuali. Agli interventi detraibili già previsti dalla normativa vigente, si aggiungono quelli per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali. Quest’ultima possibilità, nel DL consentita dal 1° gennaio 2012 in presenza della dichiarazione dello stato di emergenza, nel maxiemendamento è prevista anche se lo stato di emergenza è stato dichiarato prima del 1° gennaio 2012. Altra novità è l’estensione del bonus a tutti gli interventi sulle parti comuni degli edifici, indicate all’articolo 1117 del Codice civile, e non solo quelle indicate all’art. 1117 n. 1, aggiungendo quindi alloggio del portiere, locali comuni, ascensori, acquedotti, fognature, ecc.

Detrazione fiscale del 55%
La detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici viene prorogata fino al 31 dicembre 2012 alle attuali condizioni. Dal 1° gennaio 2013 la percentuale scenderà al 36% e l’agevolazione sarà disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra al Tuir, assimilandola quindi a quella per le ristrutturazioni. Il maxiemendamento ha aggiunto agli interventi agevolabili la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Riforma delle professioni
Resta fissata al 13 agosto 2012 la data entro cui gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati ma, in assenza di riforma, non saranno abrogate in blocco tutte le norme vigenti sugli ordinamenti, ma soltanto quelle in contrasto con i princìpi di libera concorrenza, trasparenza e pubblicità.

Imposte sulla casa
La manovra ha anticipato l’entrata in scena dell’Imu, imposta municipale unica che, come previsto dal decreto sul federalismo fiscale, sostituirà l’Ici. Dal primo gennaio 2012 il tributo dovrà essere pagato anche sulla prima casa con un’aliquota dello 0,4%, ma si potrà beneficiare di una detrazione fino a 400 euro in base al numero di figli a carico. I Comuni possono inoltre prevedere aggiustamenti in aumento o diminuzione fino allo 0,2%. L'aliquota sulle seconde case e sugli edifici a destinazione diversa da quella residenziale, è stata fissata invece allo 0,76%, ma i Comuni hanno un margine di manovra dello 0,3%.
Saranno inoltre rivalutati i valori catastali, facendo aumentare del 60% circa la base imponibile su cui calcolare il tributo.

Rivalutazione rendite catastali per istituti di credito e assicurazioni
La base imponibile in base alla quale calcolare l’Imu cambia anche per gli immobili a destinazione diversa da quella residenziale. Per istituti di credito e assicurazioni viene ritoccato al rialzo il coefficiente che, moltiplicato per la rendita catastale, determina il valore catastale e di conseguenza l’entità dell’imposta. Un emendamento approvato in fase di conversione eleva a 80 il moltiplicatore, inizialmente fissato a 50 e portato a 60 dal Decreto Legge.

Immobili all’estero
Dal 2011 le persone fisiche residenti in Italia che siano proprietarie o titolari di diritti reali su degli immobili situati all’estero, dovranno pagare un’imposta dello 0,76% sul loro valore, costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai valori di mercato della zona. Dal tributo è possibile dedurre un credito di imposta pari all’eventuale patrimoniale versata allo Stato in cui si trova l’immobile.

Opere di urbanizzazione a scomputo
Nell’ambito degli strumenti attuativi e degli atti equivalenti, nonché degli interventi in diretta attuazione dello strumento urbanistico generale, è a carico del titolare del permesso di costruire l'esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territorio, di importo inferiore a 4 milioni e 845 mila euro.

Utilizzo di materiali innovativi
Alleggerito in parte il Testo Unico dell’edilizia,Dpr 380/2001. Nel caso in cui vengano usati materiali o sistemi costruttivi diversi da quelli disciplinati dalle norme tecniche in vigore, la loro idoneità deve essere comprovata da una dichiarazione rilasciata dal Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici su conforme parere dello stesso Consiglio. Allo stesso tempo, però, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici non è più richiesto per far svolgere prove su materiali da costruzione, comprese quelle geotecniche su terreni e rocce, a laboratori diversi da quelli degli istituti universitari, dal laboratorio di scienza delle costruzioni del centro studi, dal laboratorio di RFI e dal Centro sperimentale Anas. L’autorizzazione avviene con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Iva
Dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. La stessa percentuale continua ad essere applicata nel 2013, per aumentare ulteriormente di 0,5 punti dal primo gennaio 2014. La disposizione sostituisce il comma sui tagli lineari del 5% per il 2012 e del 20% a partire dal 2013 sui bonus fiscali a favore dei contribuenti, colpendo anche le detrazioni su ristrutturazioni e riqualificazione energetica degli edifici. Gli aumenti sono subordinati alla mancata approvazione di una adeguata riforma fiscale.

Infrastrutture
La manovra mira a velocizzare la realizzazione delle infrastrutture e rendere più convenienti gli investimenti per i privati in modo da rendere gli investimenti più convenienti per i privati. Nel caso in cui sia assicurata la piena copertura del progetto, su proposta del Ministero delle Infrastrutture il Cipe può valutare il progetto preliminare. il progetto definitivo deve essere corredato da una relazione del progettista, confermata dal responsabile del procedimento, attestante che il progetto tiene conto delle raccomandazioni del CIPE, non comporta varianti localizzative rilevanti e non implica il superamento del limite di spesa fissato dal CIPE in sede di approvazione del progetto preliminare. Entro 45 giorni dal ricevimento del progetto definitivo, le Amministrazioni interessate possono presentare proposte di adeguamento o varianti migliorative. Nei trenta giorni successivi il Ministero valuta la compatibilità delle proposte con le indicazioni vincolanti contenute nel progetto preliminare.

Tracciabilità
Fissato a mille euro il limite oltre il quale non sarà possibile effettuare transazioni in denaro contante, ma sarà necessario ricorrere a strumenti di pagamento tracciabili. Fino al 31 gennaio 2012 è comunque previsto un regime di tolleranza.

AL SENATO LA MANOVRA SALVA-ITALIA: ENTRO NATALE LA LEGGE


(Fonte: www.edilportale.com)

19/12/2011 - Giro di boa per la Manovra Salva Italia. In anteprima il testo del ddl, che venerdì scorso ha ottenuto la fiducia della Camera e inizia ora il suo iter al Senato per essere convertito in legge entro Natale.
L’esame del provvedimento inizia oggi pomeriggio alle 17 nelle Commissioni Bilancio e Finanze, per proseguire domani con sedute programmate alle 9.30 e alle 15.30.

La discussione in Aula inizierà invece mercoledì alle 9.30. I ritmi serrati dovrebbero portare all’approvazione definitiva del testo entro Natale, così come annunciato nei giorni scorsi dal Governo.

I contenuti della manovra lasciano scontenti i sindacati. Il segretario della Cgil Susanna Camusso giudica brutali gli interventi della manovra per famiglie, pensioni e lavoratori dipendenti.

Dello stesso avviso il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che suggerisce invece di tassare i grandi patrimoni immobiliari e mobiliari, tagliando invece le tasse non solo a lavoratori e pensionati, ma anche alle imprese che investono.

Il testo ha incassato anche le critiche della Lega Nord, protagonista di contestazioni durante le votazioni alla Camera.

La manovra può invece contare sul giudizio positivo di Confindustria, che auspica però anche il varo di misure a sostegno della crescita, della ricerca e dello sviluppo a sostegno delle imprese.


mercoledì 7 dicembre 2011

DETRAZIONE 55% PROROGATA AL 2012


(Fonte: www.edilportale.com)

06/12/2011 - Nel testo definitivo della Manovra Salva Italia, appena firmato dal Presidente della Repubblica, c’è la proroga della detrazione del 55% fino al 31 dicembre 2012 alle attuali condizioni.
Dal 1° gennaio 2013 la detrazione scenderà al 36% e sarà disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra al Testo Unico delle Imposte sui Redditi - Tuir (Dpr 917/1986) che abbiamo illustrato ieri.

L’articolo 4 della Manovra contiene il seguente nuovo comma:

“4. Nell’articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, le parole “31 dicembre 2011” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2012”. La detrazione prevista dall’articolo 16-bis comma 1, lettera h), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal presente articolo, si applica alle spese effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2013.”

La manovra interviene quindi sulla Legge di Stabilità 2011 (Legge 220/2010) spostando dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2012 la scadenza della detrazione del 55% così come disciplinata dalla normativa vigente (articolo 1, commi da 344 a 347, della Legge 296/2006) e dispone che dal 1° gennaio 2013 le agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica siano assimilate a quelle per le ristrutturazioni.

lunedì 5 dicembre 2011

PROROGATI I BONUS PER RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E RISTRUTTURAZIONE


(Fonte: www.edilportale.com)

05/12/2011 - “Vengono resi duraturi nel tempo tutti gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico estendendoli alle aree colpite da calamità naturali”.
Così il comunicato del Governo annuncia la proroga delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e per la riqualificazione energetica degli edifici, contenuta nella Manovra economica approvata nel Consiglio dei Ministri di ieri pomeriggio.

Secondo le prime informazioni, la detrazione del 36% diventa strutturale e viene estesa a edifici non residenziali per le zone colpite da calamità naturali; quella del 55% dovrebbero essere prorogate al 2014.

Nei giorni scorsi le associazioni imprenditoriali del settore dell’involucro edilizio avevano lanciato un nuovo appello al Governo per chiedere la conferma della detrazione fiscale del 55%. Con un comunicato congiunto, Assovetro, Centro di Informazione sul Pvc, FederlegnoArredo e Uncsaal, che rappresentano l’intero comparto industriale dell’involucro edilizio, chiedevano al Governo una decisione chiara in merito agli incentivi per il comparto serramenti e una strutturalizzazione di medio periodo a sostegno della riqualificazione energetica degli edifici.

Confortate dalle dichiarazioni di qualche giorno fa del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini - che ha promesso il suo impegno per la stabilizzazione o almeno per una proroga di lunga durata delle detrazioni del 55%, le quattro associazioni hanno inviato al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e Finanze Mario Monti, al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera e al Ministro Clini il Dossier “Conferma delle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici: una opportunità per lo sviluppo economico”.

Il dossier illustra l’impatto economico indotto dai primi cinque anni di applicazione del 55%, i suoi riflessi come misura efficace per risparmiare energia e ridurre emissione di CO2, le conseguenze economiche di una mancata conferma o di un depotenziamento del 55% per il mercato italiano dell’involucro edilizio, e si conclude con le richieste argomentate per la conferma di un 55% efficace, strutturale e ampliato nella sua base di beneficiari.

Da Ascomac Cogena - l’Associazione che rappresenta le imprese operanti nel settore dell’efficienza energetica e della generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento - è arrivata la richiesta di stabilizzare il bonus del 55% e di estenderlo anche alla cogenerazione. “Tra i sistemi alternativi ad alta efficienza - spiega Segretario generale di Ascomac Cogena, Carlo Belvedere -, la cogenerazione consente di incrementare l’utilizzo efficiente del combustibile fino a oltre l’80%, con minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas a effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore”.

Ai fini della riqualificazione energetica degli edifici, la cogenerazione può offrire soluzioni particolarmente vantaggiose: la combustione nelle piccole centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia. “Siamo convinti - concludeBelvedere - che questi provvedimenti, abbinati a politiche fiscali incentivanti e alla liberalizzazione del mercato elettrico, darebbero un sicuro impulso anche indotto al mercato sia della riqualificazione edilizia che delle nuove costruzioni. Così facendo si recupererebbe il ruolo anticongiunturale che da sempre caratterizza l’edilizia, ruolo al quale fino ad oggi non si è fatto ricorso”.

INDUSTRIA DELL'INVOLUCRO EDILIZIO CHIEDE DI STABILIZZARE IL BONUS DEL 55%


(Fonte: www.edilportale.com)

05/12/2011 - Le associazioni imprenditoriali del settore dell’involucro edilizio lanciano un nuovo appello al Governo per chiedere che sia confermata la detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
Con un comunicato congiunto, Assovetro, Centro di Informazione sul Pvc, FederlegnoArredo e Uncsaal, che rappresentano l’intero comparto industriale dell’involucro edilizio, chiedono al Governo una decisione chiara in merito agli incentivi per il comparto serramenti e una strutturalizzazione di medio periodo a sostegno della riqualificazione energetica degli edifici.

Confortate dalle dichiarazioni di qualche giorno fa del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini - che ha promesso il suo impegno per la stabilizzazione o almeno per una proroga di lunga durata delle detrazioni del 55%, le quattro associazioni hanno inviato al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e Finanze Mario Monti, al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera e al Ministro Clini il Dossier “Conferma delle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici: una opportunità per lo sviluppo economico”.

Il dossier illustra l’impatto economico indotto dai primi cinque anni di applicazione del 55%, i suoi riflessi come misura efficace per risparmiare energia e ridurre emissione di CO2, le conseguenze economiche di una mancata conferma o di un depotenziamento del 55% per il mercato italiano dell’involucro edilizio, e si conclude con le richieste argomentate per la conferma di un 55% efficace, strutturale e ampliato nella sua base di beneficiari.

Da Ascomac Cogena - l’Associazione che rappresenta le imprese operanti nel settore dell’efficienza energetica e della generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento - arriva la richiesta di stabilizzare il bonus del 55% e di estenderlo anche alla cogenerazione. “Tra i sistemi alternativi ad alta efficienza - spiega Segretario generale di Ascomac Cogena, Carlo Belvedere -, la cogenerazione consente di incrementare l’utilizzo efficiente del combustibile fino a oltre l’80%, con minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas a effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore”.

Ai fini della riqualificazione energetica degli edifici, la cogenerazione può offrire soluzioni particolarmente vantaggiose: la combustione nelle piccole centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia. “Siamo convinti - conclude Belvedere - che questi provvedimenti, abbinati a politiche fiscali incentivanti e alla liberalizzazione del mercato elettrico, darebbero un sicuro impulso anche indotto al mercato sia della riqualificazione edilizia che delle nuove costruzioni. Così facendo si recupererebbe il ruolo anticongiunturale che da sempre caratterizza l’edilizia, ruolo al quale fino ad oggi non si è fatto ricorso”.

martedì 29 novembre 2011

NELLA MANOVRA DI MONTI: RINNOVABILI, TERRITORIO E PARCHI


(Fonte: www.edilportale.com)

30/11/2011 - Incentivi alle rinnovabili e risorse per la sicurezza del territorio e per i parchi. Sono questi i contenuti del ‘pacchetto ambiente’ che il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini porterà in Consiglio dei Ministri il 5 dicembre.
Lo ha annunciato lo stesso Ministro Clini spiegando che nella proposta, da inserire nel pacchetto di misure sullo sviluppo, allo studio del Governo, rientrano “il completamento degli incentivi per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, una quota di risorse per la sicurezza del territorio contro frane e alluvioni e la valorizzazione per parchi e riserve marine”.
Le misure - ha aggiunto Clini - terranno conto della spinta che possono fornire al ‘lavoro giovanile’.

Qualche giorno dopo il suo insediamento, il Ministro aveva annunciato il completamento entro l’anno degli incentivi alle rinnovabili e assicurato la riconferma della detrazione fiscale del 55%. E anche la difesa del territorio dai rischi idrogeologici era stata definita prioritaria dal Ministro Clini, anche in considerazione del fatto che la prevenzione dei rischi è uno strumento di crescita e di rilancio delle potenzialità economiche del Paese.

A proposito della 17esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, che si è aperta ieri a Durban, il Ministro ha detto: “Abbiamo di fronte una sfida molto complicata: per ridurre le emissioni di carbonio e proteggere il clima dobbiamo cambiare il sistema energetico, dobbiamo sviluppare e far crescere il ruolo delle fonti rinnovabili. Tutto questo deve avvenire su una scala globale”. Occorre tener presente - ha aggiunto Clini - che “la maggior parte delle emissioni arrivano dalla Cina e dagli Stati Uniti, due Paesi non vincolati dal Protocollo di Kyoto. L’Unione europea vuole il proseguimento del protocollo di Kyoto e l’allargamento ad altre economie”.

La sfida della Conferenza di Durban sarà proprio quella di dare un futuro al Protocollo di Kyoto, l’unico trattato internazionale vincolante per ridurre le emissioni inquinanti, la cui prima fase si concluderà a fine 2012. Tra gli obiettivi del summit c’è anche la creazione, entro il 2020, di un Fondo per il clima da 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi più poveri a sostenere i costi della riduzione delle emissioni di gas serra.

“Ci sono due soluzioni che viaggiano in parallelo - ha spiegato ieri Clini -, una è l’aumento dell’efficienza energetica: produrre di più consumando di meno, l’altra è quella delle fonti rinnovabili, che però devono essere efficaci. Penso quindi - ha detto ancora il Ministro dell’Ambiente - che dobbiamo lavorare di più per migliorare le tecnologie in particolare la fonte solare che è preziosa ed è ancora suscettibile di grandi evoluzioni”.

Il Ministro Corrado Clini volerà a Durban dopo il 6 dicembre. Clini ha sempre preso parte, come direttore generale del ministero dell’Ambiente, ai tavoli negoziali sulla riduzione delle emissioni inquinanti; questa volta lo farà in veste di Ministro.

giovedì 24 novembre 2011

IL 55% VERRA' PROROGATO: LO ANNUNCIA IL MINISTRO CLINI


(Fonte: www.edilportale.com)

24/11/2011 - Sarà prorogata la detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, in scadenza il prossimo 31 dicembre 2011. Lo ha assicurato il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in un’intervista a Radio 24.
“Prendo un impegno preciso sul 55% - ha detto il Ministro. La decisione della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica è strutturale non congiunturale”. Clini ha anche assicurato l'impegno “a prorogare dei certificati bianchi, anch’essi in scadenza a fine dicembre”.

La riconferma della detrazione fiscale del 55%, più volte annunciata dal precedente Governo, era stata inserita nelle bozze della Legge di Stabilità ma è stata infine stralciata dalla versione definitiva della legge.

Nel corso della sua prima audizione in Commissione Ambiente del Senato, il Ministro Clini ha annunciato che completerà entro l’anno la revisione degli incentivi alle rinnovabili, perché “quella dell’energia è una tematica rilevante e urgente” e l’Italia “è già in ritardo”. “Il sistema degli incentivi - ha aggiunto - dovrà essere riorientato per consentire alle imprese italiane di svolgere un ruolo più rilevante nella competizione internazionale”.

Inoltre, il Ministro si è impegnato ad adottare il Piano nazionale per l’efficienza energetica, valorizzando soluzioni tecnologiche e realizzative che sviluppino la capacità competitiva dei campioni nazionali nel settore. Cina ed India - ha detto Clini - hanno importanti programmi per la riduzione dei consumi energetici delle nuove costruzioni ed è importante che le imprese italiane riescano ad essere presenti in questo mercato.

lunedì 14 novembre 2011

NEL DDL DI STABILITA' NON COMPARE LA PROROGA DEL 55%


(Fonte: www.Edilportale.com)

Con 156 voti a favore, 12 contrari e 1 astenuto, il Senato ha approvato il ddl di Stabilità, come modificato dagli emendemanti del Governo. Il provvedimento passa ora alla Camera che lo approverà domani.
Il testo non contiene alcun accenno alla riconferma per i prossimi anni della detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che, senza proroga, scadrà il 31 dicembre 2011.

La denuncia arriva da FederlegnoArredo e Uncsaal, che nelle scorse settimane avevano già espresso al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani la loro preoccupazione per le modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali del 55% destinati a porte, finestre e vetrine, contenute nella Bozza del DL Sviluppo.

Le due associazioni imprenditoriali avevano inviato alla Commissione Bilancio del Senato il testo di un emendamento per la riconferma delle detrazioni, confidando, da un lato sulla loro sensibilità alle tematiche della sostenibilità ambientale, e dall’altra prendendo atto delle gravissime ricadute economiche e sociali derivanti da una eventuale mancata conferma o depotenziamento del 55%.

Ma nel testo appena licenziato da Palazzo Madama non c’è traccia della proroga, che era invece stata inserita in una precedente bozza di maxiemendamento alla legge di Stabilità, seppur con aliquote ridotte.

FederlegnoArredo e Uncsaal auspicano, quindi, che il Parlamento recepisca la necessità e l’urgenza di prorogare il 55%, conseguendo in questo modo un duplice obiettivo: recepire le indicazioni dell’Unione Europea in materia di risparmio energetico degli edifici e rassicurare tutta la filiera industriale italiana dei serramenti con un provvedimento fondamentale per la sua tenuta economica.


Si rivolge invece al “Governo che verrà” il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, per chiedere il rifinanziamento della detrazione del 55%. “Il credito d’imposta per la riqualificazione energetica degli edifici - spiega il Cnappc - è stata una misura importante sia sotto il profilo ambientale che economico, e lo sarà ancora di più in futuro poiché il nostro Paese è ogni giorno alle prese con le drammatiche conseguenze del grave degrado del patrimonio edilizio e - come dimostrano le tragedie avvenute nelle scorse settimane - con l’assenza di un coerente progetto di manutenzione territoriale”.

“L’utilizzo del bonus - continua il Cnappc - ha contribuito a sostenere il settore dell’edilizia che, come è noto, è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e - soprattutto - delle future prospettive lavorative. Contestualmente, il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all'emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell'evasione fiscale”.

“La politica - conclude il Consiglio Nazionale - dia la prova di voler investire concretamente per il futuro del Paese e di voler far fronte alla tutela del territorio e del patrimonio edilizio introducendo o mantenendo - come nel caso dell’eco bonus - misure concrete per lo sviluppo qualitativo dell'intero comparto edilizio”.

martedì 25 ottobre 2011

BONUS RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: PROROGA FINO AL 2014 CON RIMODULAZIONE PERCENTUALI


(Fonte: www.edilportale.com)

25/10/2011: Proroga fino a dicembre 2014 delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici ma con percentuali di detrazione ridotte e differenziate in relazione al tipo di intervento. È quanto prevede la bozza di Decreto Sviluppo diffusa ieri sera.
Il capitolo 10 ‘Efficienza energetica - Detrazione rimodulata’ prevede che “le detrazioni dall’imposta lorda di cui all’articolo 1, commi da 344 a 347, 358 e 359 della legge 27 dicembre 2006, 296 (Finanziaria 2007), e successive modifiche e integrazioni si applicano anche alle spese sostenute dal 1 gennaio 2012 ed entro il 31 dicembre 2014, nella misura e nel rispetto di quanto previsto in tabella A”.

E la tabella A suddivide gli interventi di riqualificazione energetica in 9 tipologie (11 se si comprende l’installazione di motori e inverter). Per ciascun tipo di intervento sono fissati: la percentuale di detrazione dall’imposta lorda; il valore massimo della detrazione; i costi unitari massimi (al netto dell’IVA).

Le nuove detrazioni
1: Per le strutture opache orizzontali di copertura verso l’ambiente esterno, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 60.000 euro, e con un costo unitario massimo di 200 € /m2.

2: Per le strutture opache orizzontali di solaio inferiore (pavimento) verso l’ambiente esterno, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 60.000 euro, e con un costo unitario massimo di 100 € /m2.

3: Per le strutture opache verticali verso ambiente esterno, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 60.000 euro, e con un costo unitario massimo di 150 € /m2.

4: Per le chiusure tecniche apribili o assimilabili (porte, finestre e vetrine comprensive di infissi) se installate congiuntamente a sistemi di termoregolazione per singolo appartamento o singolo locale, o valvole termostatiche ovvero in presenza di detti sistemi al momento dell'intervento, la percentuale sarà del 41%, fino ad un valore massimo della detrazione di 40.000 euro, e con un costo unitario massimo di 450 € /m2.

5: Per l’installazione di pannelli solari piani vetrati o sottovuoto per la produzione di acqua calda sanitari, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 50.000 euro, e con un costo unitario massimo di 800 € /m2.

6: Per l’installazione di caldaia a condensazione di potenza termica al focolare inferiore a 35 kW, la percentuale sarà del 41%, fino ad un valore massimo della detrazione di 7.000 euro, senza costi unitari massimi.

7: Per l’installazione di caldaia a condensazione di potenza termica al focolare superiore o uguale a 35 kW, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 50.000 euro, senza costi unitari massimi.


8: Per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 50.000 euro, senza costi unitari massimi.

9: Per l’installazione di impianti geotermici a bassa entalpia, la percentuale sarà del 52%, fino ad un valore massimo della detrazione di 80.000 euro, senza costi unitari massimi.


10-11: Per l’installazione di motori ad elevata efficienza, nonché sostituzione di motori esistenti con motori ad elevata efficienza, e di variatori di velocità (inverter) resta confermato quanto previsto dall’articolo 1, commi 358 e 359 della Finanziaria 2007.

giovedì 13 ottobre 2011

EFFICIENZA ENERGETICA EDIFICI: UE RICHIAMA L'ITALIA


(Fonte: www.Edilportale.com)

05/10/2011 - Due mesi di tempo per adeguare la legislazione nazionale alla Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia.
È questo il nuovo ultimatum che la Commissione Europea ha lanciato il 29 settembre scorso all’Italia, il secondo step della procedura di infrazione a carico dell’Italia avviata nel novembre 2010.

Lo scorso anno, infatti la Commissione Ue contestava al nostro Paese la non completa applicazione della normativa comunitaria in materia di rendimento energetico degli edifici, rilevando in particolare, che le disposizioni italiane in materia di rilascio degli attestati di rendimento energetico non rispondevano alle norme fissate dalla direttiva .

A seguito della messa in mora di novembre 2010, l’Italia ha modificato la normativa (Dlgs 192/2005, Dlgs 311/2006), ma evidentemente non ha convinto Bruxelles, che ha ritenuto di procedere con un ‘parere motivato’ per rinnovare l’invito all’Italia a conformarsi alle regole europee.

I punti contestati riguardano:

- la certificazione energetica: la direttiva prevede che gli Attestati di certificazione energetica siano rilasciati da esperti qualificati indipendenti per tutti gli edifici nuovi e per quelli esistenti. La legislazione italiana - osserva la Commissione - consente ai proprietari di autocertificare il rendimento energetico se dichiarano che il loro edificio appartiene alla classe di consumo inferiore (G) e che i costi energetici per l'eventuale inquilino o acquirente saranno molti alti; questo significa che il nuovo proprietario o inquilino non riceve alcuna informazione sui futuri costi energetici né alcuna indicazione su come migliorare il rendimento energetico dell’edificio.

- L’affitto: per la legge italiana gli attestati di certificazione energetica sono obbligatori solo per i nuovi edifici, ma non per gli edifici esistenti che non ne abbiano già uno al momento della conclusione del contratto d’affitto.

- Gli impianti di condizionamento dell’aria: l’Italia, secondo la Commissione, non ha ancora messo in atto misure per garantire controlli regolari degli impianti.

Se l’Italia non adeguerà la normativa nazionale entro i termini fissati dalla Commissione europea, verrà deferita alla Corte di giustizia dell’Unione europea e rischierà una multa per il mancato recepimento della Direttiva.

Nei giorni scorsi, Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’energia, ha dichiarato che “la procedura dell’Europa contro l’Italia sul rendimento energetico degli edifici è uno stimolo in più a inserire la norma per la detrazione del 55% nel Decreto Sviluppo a cui stiamo lavorando”.

Ricordiamo che a luglio 2010 è entrata in vigore la Direttiva 2010/31/Ue sull’efficienza energetica in edilizia e sugli ‘edifici a energia quasi zero’, che sostituirà dal 1º febbraio 2012 la Direttiva 2002/91/CE e che dovrà essere recepita nell’ordinamento italiano entro luglio 2012.

venerdì 30 settembre 2011

PROROGA DELLA DETRAZIONE FISCALE DEL 55% NEL DECRETO SVILUPPO


(Fonte: www.edilportale.com)

30/09/2011 - Vedrà la luce probabilmente entro una decina di giorni il nuovo decreto per la crescita che il Governo sta mettendo a punto in queste ore.
Il provvedimento propone la proroga per tre anni della detrazione fiscale del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con alcune modifiche quali l’introduzione di tetti di spesa e la rimodulazione degli incentivi in funzione degli interventi.

Si ipotizza l’introduzione di tetti di spesa specifici, prima non previsti (non più tot €/mq di pannello solare, non più di tot €/kW per le caldaie ecc.), mentre per alcuni interventi viene proposto l’abbassamento della spesa massima detraibile.

Riproposta, inoltre, la detrazione per elettrodomestici ad alta efficienza e pompe di calore, ma con percentuali più basse. Per alcuni interventi, come finestre e piccole caldaie, è allo studio la riduzione fin da subito al 41% della percentuale di detrazione.

Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha affermato che “la procedura dell’Europa contro l’Italia sul rendimento energetico degli edifici è uno stimolo in più a inserire la detrazione del 55% nel Decreto Sviluppo” e che “la proroga delle detrazioni del 55% è uno strumento anticiclico perché consente di fare crescita economica ed è fondamentale estenderla per un periodo adeguato così da stimolare anche investimenti più cospicui”.


Il secondo capitolo del Decreto per lo Sviluppo è dedicato alle Infrastrutture, con misure volte ad accelerare la realizzazione delle grandi opere e ad incrementare la capacità di investire delle imprese.

Per rilanciare le grandi opere, il Governo sta ipotizzando di introdurre incentivi fiscali per i capitali privati investiti in infrastrutture. L’idea è quella di sostituire i contributi pubblici diretti con tagli a Irap e Ires per i privati che decidano di investire nei lavori pubblici. Non è ancora chiaro se gli incentivi riguarderanno solo 8/10 infrastrutture, tra autostrade e ferrovie (la Napoli-Bari e la Milano-Padova ad alta velocità), oppure una platea più ampia di opere.

Le altre misure allo studio sono: la semplificazione dell’iter autorizzativo del Cipe, la cessione di immobili pubblici come corrispettivo delle concessioni; la possibilità di utilizzare le riserve tecniche delle assicurazioni per finanziare infrastrutture; la semplificazione dell’iter di approvazione dei progetti dei concessionari autostradali; la destinazione dell’extragettito Iva al finanziamento delle opere.

Le misure proposte non hanno però convinto l’Associazione dei costruttori (ANCE). Nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi mercoledì, il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha definito “una presa in giro” l’ipotesi di “un’infrastrutturazione generica di sviluppo a costo zero” e ha chiesto che “le poche risorse disponibili non vadano a concentrarsi su poche grandi opere” ma si punti su “piccole e medie opere e su un Piano Città”. Durante l’Assemblea, il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli è stato duramente contestato dagli imprenditori edili.

martedì 20 settembre 2011

55%: INTENZIONE DEL GOVERNO A PROROGARLA


(Fonte: www.edilortale.com)

20/09/2011 - Per dare un sostegno alla produttività delle imprese italiane, il Governo intende dare più stabilità alla detrazione del 55%. Lo ha annunciato venerdì scorso Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia.
“Dopo aver assicurato la stabilità dei conti - ha detto Saglia -, stiamo puntando sullo sviluppo. Il Governo sta predisponendo, in questi giorni, un decreto legge per la crescita, che segue la manovra economica”.

Uno dei driver sui cui il Governo punta è l’efficienza energetica. “Per questo - ha affermato il sottosegretario - tra i vari punti del decreto ci sarà quello che darà alla detrazione del 55% maggior tempo. Infatti il rinnovo annuale non permette ai cittadini di sfruttarne appieno le potenzialità”. La detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici - ricordiamo - scadrà il 31 dicembre 2011.

“Se si guarda al bilancio delle detrazione del 55% - ha concluso Saglia - si notano dei significativi risultati: oltre all’emersione del nero e alle opportunità di business per le imprese del comparto, questa iniziativa ha portato un enorme beneficio all’erario pubblico perché è stata in grado di smuovere investimenti miliardari”.

Secondo i dati Cresme-Enea, il volume complessivo di interventi al dicembre del 2010 è stato di 11,1 miliardi di euro per un totale di 843.000 interventi. Ad oggi, secondo fonti Enea, si è superato il milione di interventi; sono stati attivati ogni anno oltre 50.000 mila posti di lavoro, soprattutto in piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto.

Ricordiamo che la scorsa settimana, nel corso dell’esame della Manovra bis, la Camera ha votato un ordine del giorno che impegna il Governo a dare stabilità alla detrazione fiscale del 55% e ad estenderla agli interventi di consolidamento antisismico.

La stessa Manovra bis, però, anticipa di un anno la riduzione della detrazione del 55%. Saranno quindi anticipati dal 2013 al 2012 il taglio del 5% e dal 2014 al 2013 quello del 20% per le detrazioni fiscali, disposti dalla Legge 111/2011. I tagli scatteranno però solo se il Governo non riuscirà a varare la riforma fiscale entro il 30 settembre 2012.

giovedì 15 settembre 2011

DETRAZIONE FISCALE 55%: LA CAMERA CHIEDE DI STABILIZZARLA


(Fonte: www.edilportale.com)

16/09/2011 - La Camera impegna il Governo a valutare l’opportunità di dare stabilità alla detrazione fiscale del 55% per il miglioramento energetico degli edifici e ad estenderla agli interventi di consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente.
È contenuta in un ordine del giorno approvato alla Camera, l’ennesima richiesta del Parlamento di rendere permanente l’agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici che scadrà il 31 dicembre 2011.

Nella premessa dell’odg, i deputati promotori ricordano che nell’attuale grave crisi economica gli investimenti in edilizia di qualità, in risparmio energetico, fonti rinnovabili, innovazione, ricerca e in generale nella ‘green economy’ rappresentano un importante volano per la ripresa economica dell’Italia e contribuiscono al rispetto dell’ambiente, alla competitività e al soddisfacimento delle esigenze delle persone, delle comunità, dei territori. Inoltre, l’Italia ha già assunto in sede internazionale importanti e vincolanti impegni di riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambito del programma “20-20-20”.

In questo contesto - continua l’odg - l’agevolazione fiscale del 55% ha fino ad oggi riscosso un enorme successo, come dimostra un’indagine Cresme-Enea: il volume complessivo di interventi al dicembre del 2010 è stato di 11,1 miliardi di euro per un totale di 843.000 interventi. Ad oggi, secondo fonti Enea, si è superato il milione di interventi; sono stati attivati ogni anno oltre 50.000 mila posti di lavoro, soprattutto in piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto.

Di ricorda che la Manovra bis - approvata mercoledì scorso alla Camera, contestualmente al suddetto ordine del giorno - anticipa di un anno la riduzione della detrazione del 55%. Saranno quindi anticipati dal 2013 al 2012 il taglio del 5% e dal 2014 al 2013 quello del 20% per le detrazioni fiscali, disposti dalla Legge 111/2011. I tagli scatteranno però solo se il Governo non riuscirà a varare la riforma fiscale entro il 30 settembre 2012.

La Camera sottolinea, infine, che gran parte del patrimonio edilizio italiano è di qualità scadente e lontano dagli standard antisismici indispensabili nel nostro Paese e sostiene che, avviando immediatamente un piano straordinario di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati, non solo si potrebbe mettere in sicurezza gran parte della popolazione, ma si potrebbe rilanciare un’economia legata all’edilizia di qualità, attivare il sistema delle piccole e medie imprese e produrre anche un rilevante effetto sul terreno occupazionale.

giovedì 1 settembre 2011

55%: IN FUTURO LA SUA STABILIZZAZIONE?


(Fonte: www.edilportale.com)

“Il Governo sta lavorando per mantenere la detrazione del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, una misura che ha generato molto lavoro e ha fatto emergere tanto sommerso e che è costata all’Erario solo 300 milioni di euro”. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia.
Sulla scorta di questi segnali incoraggianti, Uncsaal e FederlegnoArredo ripartono alla carica con la richiesta di stabilizzazione delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

Nel luglio scorso le due associazioni (serramenti e arredamento) hanno inviato alle Istituzioni e alle altre Associazioni confindustriali del comparto delle costruzioni una proposta di conferma fino al 31 dicembre 2015 della detrazione del 55%. Il documento, oltre ad una analisi puntuale sui benefici prodotti dal 55% nei primi anni di applicazione, conteneva indicazioni concrete per la stabilizzazione nel tempo di un provvedimento virtuoso, non solo per i consumatori e le industrie, ma anche per l’intero Sistema-Paese.

Nel mese di agosto - fanno sapere oggi le due organizzazioni - abbiamo avuto i primi positivi riscontri alla proposta. Oltre alle dichiarazioni del Sottosegretario Saglia, si registra la risposta della Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che, in una lettera indirizzata ai Presidenti di Uncsaal Corrado Bertelli e di FederlegnoArredo Roberto Snaidero, si è detta molto interessata alla proposta di stabilizzazione degli incentivi, di cui condivide l’impostazione e le linee generali.

Uncsaal e FederlegnoArredo segnalano anche la relazione sulla lotta all’evasione fiscale, consegnata dal Presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nella quale si sottolinea come gli incentivi fiscali per l’edilizia (bonus del 36% per le ristrutturazioni e bonus del 55% per la riqualificazione energetica) abbiano contribuito a far emergere una quota significativa di economia sommersa.

Uncsaal e FederlegnoArredo intensificheranno l’attività di sensibilizzazione delle istituzioni riguardo alla stabilizzazione delle detrazioni, attraverso una serie di incontri con i Ministeri competenti e con le Commissioni parlamentari.

Ricordiamo che la Manovra bis (DL 138/2011), attualmente all’esame del Parlamento, anticipa dal 2013 al 2012 il taglio del 5% e dal 2014 al 2013 quello del 20%, disposti dalla Legge 111/2011 di conversione del DL 98/2011 di luglio.

E nell’ambito dell’esame del ddl di conversione della Manovra bis, la Commissione Bilancio del Senato chiede al Governo di inquadrare i tagli in una stabilizzazione normativa delle detrazioni del 55% e del 36%, anche per attuare quanto previsto dal Piano per l’Efficienza Energetica che il Governo ha recentemente presentato alla UE.

I tagli alle detrazioni fiscali - secondo la Commissione - oltre a far diminuire gli interventi agevolati e, quindi, delle entrate, colpirebbero uno dei pochi settori che ha reagito positivamente alle politiche di sostegno.

mercoledì 24 agosto 2011

55%: SEMPLIFICAZIONI DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE


(Fonte: www.edilportale.com)

24/08/2011 - Semplificazioni procedurali e riduzione della ritenuta d’acconto sui bonifici per i lavori di riqualificazione energetica. Sono le novità, introdotte da Decreto Sviluppo e manovra correttiva, raccolte nella Nuova Guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a luglio 2011.
Semplificazioni procedurali
Dal 14 maggio 2011 non vige più l’obbligo di indicare separatamente in fattura il costo della manodopera. Precedentemente, invece, l’inadempienza comportava la decadenza della detrazione del 55%.

La semplificazione, pensata inizialmente per gli interventi di ristrutturazione edilizia che beneficiano del bonus del 36%, è stata estesa ai lavori di riqualificazione energetica degli edifici dal Decreto Sviluppo.

Ritenuta sui bonifici
La manovra finanziaria ha ridotto inoltre dal 10% al 4% la ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche che usufruiscono delle detrazioni Irpef. La misura vale per i bonifici effettuati a partire dal 6 luglio 2011, data di entrata in vigore del DL 98/2011.

martedì 26 luglio 2011

CERTIFICAZIONE ENERGETICA RAFFORZATA NEL PIANO PER L'EFFICIENZA


(Fonte: www.edilportale.com)

Rafforzare il ruolo della certificazione energetica, fornire un quadro chiaro degli incentivi a disposizione per gli interventi di riqualificazione e convergere verso una definizione univoca di edifici a energia quasi zero. Sono alcuni dei contenuti presenti nella nuova bozza del Piano nazionale per l’efficienza energetica, approvata a luglio dopo la consultazione voluta dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il documento, studiato per uniformarsi ai contenuti delle Direttive 2002/91/Ce e alla più recente 2010/31/Ce, è articolato in modo simile a quello del 2007 e prevede un tavolo di raccordo tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Economia per la programmazione di incentivi e premialità utili alla riqualificazione e al risparmio energetico.

Nel settore residenziale, il piano pensa agli effetti positivi dati dal raggiungimento dei migliori standard di legge, misurabili in maggiore occupazione e aumento del Pil. Per questi obiettivi saranno fissati quindi i requisiti minimi dei nuovi edifici, studiati sulla base di una metodologia comparativa che tenga conto delle differenze territoriali, e una serie di step graduali fino al 2020, anno in cui gli standard di alta efficienza diventeranno obbligatori.

Nel non residenziale sono allo studio sistemi di schermatura passiva, con eventuali procedure semplificate e agevolazioni.

A guidare il percorso verso il taglio dei consumi dovrebbero essere gli edifici pubblici, dove i contratti per l’acquisto di servizi energetici dovrebbero essere strutturati in modo tale che il proprietario si impegni a pagare una quota fissa e il fornitore a realizzare la riqualificazione dell’edificio. Per questo sarebbe utile predisporre un capitolato speciale di appalto standard. Date le differenze tra Stazioni Appaltanti, edifici esistenti e tipologie contrattuali in essere, sarà necessaria l’emanazione di apposite linee guida.

Il testo ha destato qualche puntualizzazione da parte degli addetti ai lavori. Secondo Cogena, si tratta di una ricognizione degli adempimenti necessari e non di un documento programmatico, dal momento che prevede una serie di possibili aree di intervento, ma non l’indicazione chiara degli strumenti. I contenuti, sottolinea Cogena, sarebbero quelli già presenti nelle norme nazionali, ma ancora inattuati.
Cogena propone quindi obiettivi più ambiziosi, come l’immediata attuazione dei programmi e obiettivi suddivisi tra le Regioni, il rafforzamento delle reti nazionali e la previsione di strumenti stabili per l’efficientamento energetico.

Sulla stessa lunghezza d’onda Finco, che sugerisce l’inserimento dell’ecoprestito agevolato a tasso zero per dieci anni fino a un massimo di 30 mila euro. Una misura già testata in altri Paesi, riferisce il presidente di Confindustria – Finco Cirino Mendola, che mette in guardia dai rischi del taglio agli incentivi su interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

lunedì 18 luglio 2011

55% e 36%: FORSE PROROGATI CON UNA RIMODULAZIONE


(Fonte: www.edilportale.com)

18/07/2011 - Stabilizzare e rimodulare gli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. È la proposta di Uncsaal e Federlegno Arredo, che parte da alcune considerazioni sui contenuti della manovra fiscale, approvata definitivamente con voto di fiducia la settimana scorsa.
Le due associazioni fanno notare come il testo non contenga nessun accenno alla cancellazione degli incentivi del 36% e 55%. Anzi, il taglio delle agevolazioni del 5% per il 2013 e del 20% nel 2014 potrebbe far ipotizzare una proroga. Così come la riduzione dal 10% al 4% della ritenuta d’acconto sugli interventi che beneficiano delle detrazioni fiscali.

Secondo le associazioni, gli incentivi al risparmio energetico in edilizia rappresentano un risparmio anche per il bilancio dello Stato, riducono l’economia sommersa e contribuiscono a evitare le procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea.

Uncsaal e Federlegno hanno quindi formulato una proposta articolata in quattro punti che, oltre a contenere la conferma delle detrazioni fino al 31 dicembre 2015, riduce l’aliquota del bonus dal 55% al 45%, prevedendo rimborsi in cinque o dieci annualità, a seconda dei casi, e rimodulazioni dei tetti di spesa in base alla tipologia di intervento.

In base al Pae, piano di azione per l’efficienza energetica, che ogni Paese membro deve redigere ai sensi della Direttiva 2006/32/Ce per indicare un obiettivo nazionale di risparmio energetico, è necessario puntare sull’edilizia residenziale e industriale, ma anche su terziario e settore trasporti.

In particolare, sottolineano le associazioni, dato il basso livello qualitativo del patrimonio edilizio italiano, nel comparto residenziale ha riscosso un notevole successo la sostituzione di infissi, caldaie e impianti.

Secondo Uncsaal e Federlegno le detrazioni avrebbero creato consapevolezza nei committenti, facendo anche emergere una notevole quota di lavoro sommerso. Dalla sostituzione di infissi e impianti si starebbe gradualmente passando agli interventi sull’involucro edilizio. Segno che, concludono le associazioni, l’interruzione degli incentivi provocherebbe danni economici e ambientali.

martedì 5 luglio 2011

LA MANOVRA NON TAGLIERA' INCENTIVI ALLE RINNOVABILI


(Fonte: www.edilportale.com)

05/07/2011: “Il testo della Manovra da 47 miliardi all’esame del Quirinale ‘non contiene’ il taglio degli incentivi nelle bollette di luce e gas”.

È quanto afferma oggi l’agenzia di stampa Reuters citando una fonte governativa.

Il testo della Manovra circolato ieri (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), prevedeva invece il taglio del 30% rispetto ai livelli del 31 dicembre 2010 per “tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti”.

Il taglio, previsto dall’articolo 35, comma 10, del decreto (nella versione di ieri), avrebbe avuto decorrenza 1° gennaio 2012 ed era finalizzato a “ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese”.

I Ministri dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, avevano smentito la presenza della norma nel testo della Manovra inviato al Quirinale.

martedì 5 aprile 2011

DAL 01 GENNAIO 2012 OGGLIGO CERTIFICATO ENERGETICO PER ANNUNCI IMMOBILIARI


(Fonte: www.Edilportale.com)

05/04/2011 - A poco più di un mese dall’approvazione in Consiglio dei Ministri del Dlgs 28/2011, che recepisce la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, l’attesa è tutta concentrata sul provvedimento attuativo che riscriverà il Conto Energia per il fotovoltaico.

Alcuni giorni fa, il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha promesso l’uscita del provvedimento entro il 10 aprile, dopo un giro di consultazioni con gli operatori del settore e con le Regioni; ma queste ultime non hanno ancora ricevuto la bozza del testo su cui proporre modifiche.
Secondo indiscrezioni, il testo potrebbe arrivare in Conferenza Unificata il 14 aprile prossimo.

Il Conto Energia per il fotovoltaico è però solo uno dei punti contenuti del Dlgs 28/2011, del quale stiamo parlando ampiamente.

L’articolo 13 del Dlgs 28/2011, riguarda, ad esempio, la certificazione energetica degli edifici. Il testo dispone che nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari sia inserita un’apposita clausola con la quale l’acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione relative alla certificazione energetica degli edifici.

Lo stesso articolo 13 del Dlgs 28/2011 prevede che, dal 1° gennaio 2012, gli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari riportino l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica.

martedì 29 marzo 2011

RINNOVABILI: DECRETO ROMANI PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE


(Fonte: www.Edilportale.com)

29/03/2011: È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri il Decreto Rinnovabili, che riscrive le regole per l’incentivazione del fotovoltaico. Il decreto entra in vigore oggi.
Rinnovabili, il Decreto Romani pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

L’attenzione è però concentrata sul provvedimento attuativo del Decreto: una prima bozza è stata presentata ieri pomeriggio alle Regioni, per oggi è previsto un incontro con le associazioni del settore rinnovabili, mentre domani il provvedimento dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri per l’approvazione.

Prende forma, quindi, il quarto Conto Energia, il nuovo regime di aiuti al fotovoltaico che entrerà in vigore il 1° giugno prossimo.

Secondo le informazioni trapelate negli ultimi giorni, il nuovo sistema dovrebbe prevedere:
- taglio degli incentivi del 10% fino alla fine del 2011;
- ulteriore calo del 10% nel 2012, del 15-20% nel 2013 e del 50% nel 2014;
- azzeramento degli incentivi dopo il 2017;
- tetto annuo di 2 GW di potenza installabile incentivabile, due terzi della quale costituita da impianti fino a 200 kW;
- stanziamento massimo di 6 miliardi annui da parte dello Stato;
- meccanismo per tutelare gli investimenti già avviati sulla base del terzo Conto Energia.

Assosolare, l’associazione italiana dell’industria solare fotovoltaica, ha inviato ieri a Confindustria e ai Ministri Romani e Prestigiacomo le sue proposte su alcuni punti rimasti irrisolti dall’ultimo tavolo tecnico di Confindustria a cui anche Assosolare ha partecipato. Assosolare propone di:
- salvare almeno il 2011 e consentire riduzione più graduale delle tariffe per evitare blocco degli investimenti e perdita di posti di lavoro;
- eliminare il tetto annuale e fissare obiettivi di 3 GW all’anno;
- destinare almeno 6,9 miliardi di euro all’anno per lo sviluppo della filiera;
- tutelare la filiera industriale italiana.

“Chiediamo al Governo di adoperarsi per accompagnare la graduale riduzione degli incentivi con una radicale diminuzione dei tempi degli iter autorizzativi, che ad oggi si traducono in aumenti significativi dei costi degli impianti (anche fino al 17%) e della connessione alla rete (fino al 10% del valore dell’impianto)” dichiara Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare. “Auspichiamo inoltre che sia incentivata la crescita e lo sviluppo della filiera industriale italiana mediante, ad esempio, forme di defiscalizzazione. E che venga costituito un tavolo di monitoraggio permanente con l’industria del settore fotovoltaico”.