giovedì 25 ottobre 2012

IL GOVERNO RISCRIVERA' LE NORMATIVE PER L'EDILIZIA E L'URBANISTICA

(Fonte: www.Edilportale.com)


25/10/2012 - Riscrivere i principi fondamentali della disciplina edilizia per scardinare un sistema che spesso provoca contenziosi e incertezze su permessi e titoli abilitativi, limitando anche il consumo di suolo. È lo spirito del nuovo disegno di legge in materia di infrastrutture, trasporti e territorio che dovrebbe approdare sul tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri.

Riforma dell’edilizia e del governo del territorio
Il disegno di legge delega il Governo ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti in materia di edilizia e governo del territorio. Nel nuovo scenario tracciato dal ddl, le trasformazioni del territorio diventerebbero più sostenibili, anche dal punto di vista energetico.

Secondo la bozza, il riordino dovrebbe procedere su quattro linee principali:
- individuazione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia collegati al diritto di proprietà fondiaria ed edilizia;
- diversificazione degli interventi edilizi, dei procedimenti e della disciplina sanzionatoria, in base alla loro natura e al carico urbanistico che producono;
- certezza sui titoli abilitativi da utilizzare, con una serie di chiarimenti su Dia e Scia, ma anche riduzione dei pareri e degli atti di assenso da acquisire prima di intraprendere l’attività edilizia;
- messa a punto di agevolazioni fiscali per la realizzazione di nuove costruzioni e per interventi di riqualificazione edilizia.

Il ddl potrebbe finalmente sbloccare il processo avviato con una serie di iniziative legislative in itinere già da diversi anni. È fermo in Senato dal mese di marzo 2012 il ddl per il governo del territorio, che punta all’omogeneità della disciplina su base nazionale, promuovendo la compensazione perequativa.

L’esigenza di modernizzare le norme sul governo del territorio, ferme al 1942, è stata sollecitata anche dai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, che a giugno 2012 hanno stilato una serie di proposte per rivedere regime dei suoli, proprietà fondiaria, determinazione dell’indennità di esproprio e perequazione urbanistica.

Ma già dal 2008 il Parlamento sta esaminando, con continui stop and go, quattro disegni di legge in materia di governo del territorio, che per primi hanno proposto una disciplina per la perequazione urbanistica.

Consumo di suolo
Per limitare il consumo di suolo, il nuovo disegno di legge propone di differenziare il contributo di costruzione, previsto dall’articolo 16 del Testo Unico dell'Edilizia (Dpr 380/2001), in modo da favorire la ristrutturazione e il riuso del patrimonio esistente.

L’incidenza degli oneri dovrebbe essere determinata dal Consiglio comunale sulla base dell’ampiezza, dell’andamento demografico, delle caratteristiche geografiche e delle destinazioni di zona previste dagli strumenti urbanistici. Sempre per limitare il consumo di suolo, le Amministrazioni potrebbero avere anche mano libera nel determinare costi di costruzione minori per le ristrutturazioni e maggiori per le nuove edificazioni.

La norma si pone sulla scia di diverse iniziative intraprese per tutelare il territorio. Ricordiamo per esempio il ddl per la valorizzazione delle aree agricole, approvato in Consiglio dei Ministri a metà settembre 2012, che mira a garantire una ripartizione equilibrata tra le zone agricole e quelle edificate.

Va nella stessa direzione l’iniziativa del Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, che nel marzo scorso ha annunciato il suo impegno a favore di una nuova legge per il governo del territorio, incentrata sul contenimento del consumo di suolo e sugli incentivi al recupero edilizio.

BONUS RISTRUTTURAZIONI E RISPARMIO ENERGETICO ESCLUSI DAI TAGLI

(Fonte: www.Edilportale.com)


12/10/2012 - Ristrutturazioni ed interventi per il risparmio energetico esclusi dai tagli retroattivi alle detrazioni previsti dal disegno di legge di stabilità.
L’analisi del documento, che il Governo presenterà lunedì in versione definitiva, aveva suscitato non poche preoccupazioni nei contribuenti che, invogliati dall’innalzamento degli incentivi e dei tetti di spesa, avevano avviato interventi per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica delle proprie abitazioni.

Cosa prevede la legge di stabilità
Il testo introduce una franchigia di 250 euro annui per le deduzioni di cui usufruiscono i soggetti con un reddito maggiore di 15 mila euro. Ciò significa che per spese fino alla soglia di 250 euro, sostenute da contribuenti con un reddito che supera i 15 mila euro annui, non sarà possibile ottenere nessuno sconto in sede di dichiarazione dei redditi.

La legge di stabilità introduce inoltre un tetto annuo di 3 mila euro per le detrazioni fiscali.

In deroga alle disposizioni dello Statuto del Contribuente, le disposizioni si applicano da subito, cioè dal periodo di imposta 2012, quindi anche per spese già sostenute, che vedono cambiare il proprio regime di agevolazione.
Al contrario, il taglio di un punto percentuale delle aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito si applicherà a partire dai redditi percepiti nel 2013 e non compenserà da subito la  riduzione delle agevolazioni.

Ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche
Gli interventi per il recupero edilizio ed il risparmio energetico sono però esclusi sia dal tetto dei 3 mila euro che dalla franchigia dei 250 euro perché non rientrano nelle spese contemplate dall’articolo 15 del Tuir, Testo unico per le imposte sui redditi, che viene coinvolto dalle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità.   

Queste spese continueranno ad usufruire delle detrazioni previste dalla normativa vigente.
Le spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici continueranno ad usufruire della detrazione del 55% fino al 30 giugno 2013, così come previsto dalla proroga introdotta con il DL 83/2012, contenente misure urgenti per la crescita.

In base allo stesso decreto, le ristrutturazioni saranno agevolabili al 50% fino al fino al 30 giugno 2013, mentre dal primo luglio si tornerà automaticamente al bonus del 36%. Stessa sorte toccherà ai tetti di spesa. I 96 mila euro previsti dal Dl per la crescita torneranno a 48 mila euro a partire dal primo luglio 2013.