giovedì 6 marzo 2014

MERCOLEDI' PROSSIMO IL VARO PER EDILIZIA SCOLASTICA E PIANO CASA


06/03/2014 - Edilizia scolastica e Piano Casa viaggiano in parallelo e dovrebbero essere presentati in Consiglio dei Ministri mercoledì prossimo. Uno slittamento di qualche giorno rispetto alla previsione iniziale di varare il provvedimento entro venerdì, dovuto al fatto che la materia trattata richiede del tempo in più.
Questi i punti cardine dei programmi del Governo

Edilizia scolastica
Nel suo discorso di insediamento, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato che il Paese deve ripartire dalle scuole. Per questo lunedì scorso ha inviato una lettera ai sindaci chiedendo loro di scegliere un edificio scolastico del Comune ed inviare all’indirizzo sindaci@governo.it, entro il 15 marzo, una nota sintetica contenente il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento previste e la tempistica di realizzazione.

Nella lettera il Presidente del Consiglio si è impegnato ad individuare, entro i quindici giorni successivi all’invio delle proposte, delle strade per semplificare le procedure di gara e liberare dei fondi dal computo del patto di stabilità interna.

Si ricorda che, in base al Dpcm 22 gennaio 2014 attuativo del DL “del fare” 69/2013, in alcuni casi è possibile effettuare gli interventi per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole senza richiedere il permesso di costruire e derogando alle norme del Codice Appalti.

Quando non comportano il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o il mutamento della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali, i lavori non necessitano del Permesso di costruire e possono essere appaltati senza aspettare i 35 giorni successivi all’aggiudicazione definitiva. 

In sede di presentazione delle offerte, si può decidere di non effettuare controlli sulla capacità economico finanziaria e tecnico organizzativa delle imprese e di dimezzare i tempi per la presentazione delle offerte. Per gli appalti di importo pari o superiore a 500 mila euro, si può inoltre bypassare l’obbligo di pubblicazione dei bandi sui giornali. È infine consentito derogare alle disposizioni sui lavori in economia.

Lo snellimento delle procedure per la realizzazione degli interventi sulle scuole, suggerito da Renzi, è quindi già a disposizione dei sindaci, che con il dpcm 22 gennaio 2014 hanno a disposizione un riferimento normativo per accelerare l’affidamento e l’avvio dei lavori.

Piano Casa
La prossima settimana dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri anche un piano da 1,5 miliardi di euro per risolvere il disagio abitativo e favorire il recupero del patrimonio di edifici destinati all’edilizia sociale.

Come annunciato dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, saranno predisposti incentivi a favore di enti proprietari di immobili di edilizia sociale e degli inquilini interessati alla ristrutturazione dei loro immobili.

Sul totale delle risorse stanziate, 200 milioni saranno destinati a rifinanziare il Fondo Affitti, a disposizione dei Comuni per aiutare chi è in difficoltà a pagare l’affitto, e il Fondo per la morosità incolpevole, che agevola chi ha sempre pagato l’affitto ma oggi è in difficoltà perché ha perso il lavoro.

Con la formula “Rent to buy” sarà data agli inquilini la possibilità di riscattare il proprio alloggio sociale. I proventi ottenuti verranno destinati alla realizzazione di appartamenti sociali o per la ristrutturazione di quelli esistenti.

Gli inquilini potranno inoltre detrarre dal reddito fino a 900 euro l'anno per l'affitto pagato in regime di edilizia sociale.

Per consentire l’immissione sul mercato a canone concordato degli immobili sfitti, la cedolare secca, cioè l’imposta sui contratti di affitto che sostituisce l’Irpef e le addizionali derivanti dal reddito relativo all’immobile affittato dovrebbe scendere dal 15% al 10%.

mercoledì 5 marzo 2014

A CHE PUNTO E' LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN ITALIA


30/12/2013 - È stata presentata il 12 dicembre scorso al Ministero dello Sviluppo Economico l’edizione 2013 del “Rapporto sullo stato di attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”, redatto dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI).
Il Rapporto 2013 ha fotografato lo stato dell’arte della certificazione energetica, strumento normativo utile alla promozione dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare nazionale.

Nel documento vengono evidenziati gli obiettivi raggiunti nel 2012 a livello nazionale, non solo in termini di riduzione strutturale dei consumi energetici ma anche di stimolo alla crescita economica, di spinta all’utilizzo di tecnologie e materiali avanzati, di creazione di nuove possibilità occupazionali per gli specialisti del settore.

In questo quadro - spiega il Ministero dello Sviluppo Economico - la pubblicazione, nel corso della Legge 90/2013 che recepisce la Direttiva 31/2010 (Edifici a Energia Quasi Zero) potenzia, insieme ad altre misure approvate dal Governo (ecobonus 65%), gli strumenti di sostegno fiscali alla promozione dell’efficienza energetica degli edifici.

L’impegno assunto - prosegue la nota del MiSE - è di continuare anche nei prossimi mesi la collaborazione con gli enti tecnici e scientifici del settore per armonizzare la legislazione nazionale e regionale e per rendere operative tutte le misure normative, puntando a dare più respiro al mercato della certificazione energetica.

“Il Rapporto 2013 - ha sottolineato il Direttore Generale per l’Energia Nucleare, le Energie rinnovabili e l’Efficienza Energetica del MISE Sara Romano nella presentazione dello studio - costituisce un indispensabile strumento per migliorare l’informazione sul tema della certificazione energetica e per accrescere la consapevolezza dei vantaggi che offre ai cittadini e alle imprese del settore”.

APPROVATA LEGGE DI STABILITA' PER IL 2014: DIVENTA LEGGE LA PROROGA DEL 65%


23/12/2013 - Approvata la Legge di Stabilità per il 2014. Dopo la fiducia del Senato, passata con 167 voti favorevoli e 110 contrari, diventa legge la proroga dell’Ecobonus e delle detrazioni sulle ristrutturazioni e l’acquisto di mobili.
Ecco in sintesi le misure già approvate dalla Camera, che diventano definitive dopo il passaggio in Senato.

Ecobonus
La norma proroga e rimodula l’Ecobonus, cioè le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Il bonus nel 2014 manterrà l’attuale aliquota del 65%, per poi decrescere al 50% nel 2015 e tornare al 36% nel 2016.
Nei condomini le spese sostenute fino al 30 giugno 2015 saranno detraibili al 65%, mentre quelle effettuate fino al 30 giugno 2016 usufruiranno del bonus al 50%.
Guida Ecobonus 65%

Ristrutturazioni
Le spese per le ristrutturazioni sostenute nel 2014 continueranno ad essere agevolate con una detrazione Irpef del 50% e il tetto di spesa agevolabile resterà fermo a 96 mila euro. Nel 2015 la detrazione fiscale calerà al 40%, ma il tetto di spesa continuerà ad essere 96 mila euro. A partire dal 2016, invece, il bonus tornerà all’aliquota ordinaria del 36% e il tetto di spesa scenderà a 48 mila euro.

Bonus Mobili
Chi effettua interventi di ristrutturazione potrà usufruire, fino al 31 dicembre 2014, della detrazione del 50% anche sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici per un importo massimo di 10 mila euro. Il Bonus Mobili non potrà essere concesso se il prezzo degli arredi supera quello della ristrutturazione.
Infografica detrazioni e bonus mobili

Antisismica
Gli interventi per la messa in sicurezza antisismica degli edifici (prime case o edifici industriali) che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 continueranno ad usufruire della detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2014. Dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, l’agevolazione passerà invece al 50%.

Imposte sulla casa
Viene introdotta la IUC, imposta unica comunale, composta da Imu (Imposta municipale unica), Tari (Tributo per la raccolta dei rifiuti) e Tasi (Tassa sui servizi comunali, come ad esempio trasporti e illuminazione).
Le prime case, a eccezione di case di lusso, ville e castelli, rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9, non pagheranno l’Imu, ma dovranno invece corrispondere la Tari, commisurata ai metri quadri dell’immobile o ai rifiuti prodotti, e la Tasi.
L’imposta sarà pagata sia dal possessore sia dall’utilizzatore dell’immobile. Le detrazioni saranno calcolate sul grado di utilizzo dei servizi comunali. Potrà quindi pagare meno chi soggiorna nell’abitazione (ad esempio casa al mare) solo pochi mesi all’anno, chi risiede all’estero per più di sei mesi o chi abita da solo.

Mini-Imu
Per compensare la cancellazione della seconda rata Imu 2013 sulle prime case (leggi tutto), sono stati stanziati 500 milioni di euro in favore dei Comuni, che però non sono bastati. Quindi, nei Comuni che nel 2013 hanno alzato l’aliquota, i proprietari di prima casa dovranno pagare entro il 24 gennaio 2014 la Mini-Imu, ovvero il 40% della differenza tra la rata calcolata con l'aliquota adottata dal Comune e la rata calcolata con aliquota base al 4 per mille.

Otto per mille alle scuole
I cittadini potranno decidere di destinare l’otto per mille ad interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica.

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: LA DETRAZIONE SALE AL 65%


31/05/2013 - La detrazione fiscale per la riqualificazione energetica sale dal 55% al 65% e varrà fino alla fine del 2013 per i privati, e fino a giugno 2014 per i condomini. Questi ultimi però accederanno all'agevolazione soltanto se gli interventi riguardano 'almeno il 25% della superficie dell’involucro'.
Il bonus per le ristrutturazioni mantiene invece l’aliquota del 50%, è prorogato fino alla fine del 2013 ed è esteso ai mobili e agli interventi antisismici nelle aree a rischio.

Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri di questa mattina, dando il via libera al Decreto-legge per le misure energetiche nell’edilizia.

La nuova detrazione del 65% - spiega il Governo - si concentrerà 'sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive - si legge nella nota -, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto, di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio'.

Per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio) - spiega Palazzo Chigi -, spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. 

Dalla detrazione del 65% sono escluse le spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia e le spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Questi interventi sono agevolati dal Conto Termico.

Secondo il Governo 'l’effetto concentrato nel tempo della proroga e l’aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell’occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile'.

La detrazione del 50% si applicherà anche ai lavori di miglioramento sismico nelle aree a rischio, come annunciato ieri dal premier Enrico Letta a Bologna, al termine di un incontro a un anno dal sisma. “Il Consiglio dei Ministri di domani - ha detto ieri Letta - affronterà il tema della necessità che il nostro Paese rilanci la politica di ristrutturazioni ecocompatibili e a rischio sismico. Ne va del nostro lavoro di prevenzione i cui costi sono infinitamente più bassi dei costi di ricostruzione. Bisogna riqualificare e ristrutturare”.

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione del 50% è inoltre riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50%, delle ulteriori spese documentate per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione delle spese per i mobili sarà ripartita in in dieci quote annuali di pari importo e andrà calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

L’estensione della detrazione anche agli arredi è una novità dell'ultima ora e ricalca una proposta avanzata qualche mese fa da FederLegnoArredo; si tratterebbe di una misura simile a quella già sperimentata qualche anno fa, che consentiva di detrarre parte delle spese (il 20%) sostenute per l’acquisto di arredi nell’ambito di una ristrutturazione.

Il nodo che il CdM ha sciolto oggi è quello della copertura finanziaria. Il testo del Decreto-legge entrato in Consiglio dei Ministri pare contenesse una percentuale di detrazione per la riqualificazione energetica pari al 75%, ipotesi respinta dal Ministero dell’Economia.

Nonostante l’esborso, una Ricerca condotta dal Centro studi della Confederazione Nazionale degli Artigiani (CNA) e dal Cresme ha dimostrato che le due agevolazioni generano un saldo positivo per lo Stato. “Tra il 1998 e il 2012 - spiega lo studio - lo Stato italiano ha incassato dall’attività avviata con gli incentivi 49,5 miliardi di euro, a fronte di minor gettito maturato pari a 31,7 miliardi di euro. Il saldo al 2012 è quindi positivo per 17,8 miliardi di euro”.

Ricordiamo che il Decreto-legge che dispone la proroga delle detrazioni contiene anche le norme di recepimento della Direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta Direttiva ‘Edifici a Energia Quasi Zero’.

Infine, il Decreto legge interviene sulla questione dell’abilitazione professionale necessaria per svolgere attività di installazione e manutenzione di impianti da fonti rinnovabili, dando la possibilità di qualificarsi facendo valere l’esperienza lavorativa già svolta.