venerdì 28 settembre 2012

CERTIFICAZIONE ENERGETICA: SARA' OBBLIGATORIA SULL'ESISTENTE?

(Fonte: www.Edilportale.com)



28/09/2012 -Rendere obbligatoria la certificazione energetica per tutti gli edifici esistenti e stabilizzare il 55%. Sono le proposte che l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, mira a far inserire nel documento sulla strategia energetica nazionale, la cui uscita è prevista a breve.
Intervenuti in un’audizione in Commissione Industria del Senato, i rappresentanti dell’Ance hanno illustrato una serie di iniziative all’insegna della sostenibilità ambientale che potrebbero fare da traino al settore costruzioni, duramente colpito dalla crisi.

Ma se la stabilizzazione del 55% (basata sul miglioramento dell’efficienza rispetto ai costi, sull’introduzione di parametri di costo specifico massimo ammissibile per tipo di intervento, sulla differenziazione delle percentuali di spesa detraibili o dei tempi di rimborso) è stata già presa in considerazione dal Governo e proposta in diverse sedi, a rappresentare una novità è la certificazione energetica degli edifici, che per l’associazione dei costruttori edili dovrebbe diventare obbligatoria per tutti gli immobili esistenti e non solo in caso di vendita o locazione.

Secondo l’Ance, la certificazione energetica dovrebbe essere estesa anche agli edifici industriali. Allo stesso tempo, la prestazione energetica dell’immobile dovrebbe essere inserita nei dati catastali.

Dal 2020 o 2025 Ance propone inoltre di vietare la locazione e la commercializzazione degli immobili al di sotto di una certa classe energetica, consentendone l’uso e l’agibilità solo dopo l’effettuazione degli interventi di riqualificazione necessari.

L’obiettivo delle proposte è stimolare gli interventi di riqualificazione. Motivo per il quale, sostiene l’associazione degli edili, sarebbe necessario un unico quadro normativo ed un'unica metodologia di confronto su scala nazionale.

Ad oggi, lamentano i costruttori, il sistema di certificazione non svolge un ruolo di informazione e orientamento del mercato a causa della frammentazione a macchia di leopardo della sua disciplina su scala regionale.

Altrettante lacune sarebbero riscontrabili nel sistema di accreditamento, qualificazione e vigilanza dei certificatori energetici, che è affidato ad albi regionali gestiti da soggetti diversi. A tal proposito, per fornire una garanzia ad utenti e produttori, Ance propone che per le classi energetiche A e A+ la certificazione sia rilasciata da soggetti operanti sotto accreditamento dell'Ente unico nazionale Accredia.

Il quadro potrebbe essere completato da modelli contrattuali e finanziari innovativi, studiati in collaborazione con le banche per favorire gli interventi caratterizzati dal miglior rapporto costi benefici dal punto di vista della sostenibilità energetico ambientale.

Ma il rilancio dell’edilizia, conclude l’Ance, passa anche attraverso la formazione di manodopera qualificata, con corsi di formazione e aggiornamento professionale rivolti ai tecnici operanti nei “green jobs”, e la definizione di regole di riferimento certe e stabili per l’avvio degli interventi di  riqualificazione delle città previsti dai programmi Smart City e Piano Città.

mercoledì 26 settembre 2012

EFFICIENZA ENERGETICA E AMBIENTE: NUOVI PROVVEDIMENTI DAL GOVERNO

(Fonte: www.Edilportale.com)



26/09/2012 - È all’esame dei Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche comunitarie il Decreto legislativo, messo a punto dal Ministero dello Sviluppo economico, di recepimento della Direttiva 2010/31/CE che stabilisce i nuovi standard di efficienza in edilizia e introduce il concetto di ‘Edificio a Energia Quasi Zero’.
Lo fa sapere il Ministero dell’Ambiente con un documento che fa il punto sull’iter di numerose misure per la crescita sostenibile che il Governo ha messo in campo o sta per lanciare, e che erano state annunciate nel primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva.

Il decreto che recepirà la Direttiva sugli Edifici a Energia Quasi Zero - atteso ormai da diversi mesi - andrà a sostituire i provvedimenti attuativi della precedente Direttiva 2002/91/CE (Dlgs 192/2005 e 311/2006, il Dpr 59/2009 e il DM 26 giugno 2009) ormai soppiantata dalla 2010/31/CE.

Il testo del nuovo Decreto è ancora top-secret ma l’attenzione per il tema dell’efficienza energetica in edilizia è molto alto, come dimostra il grande interesse di aziende e progettisti per Smart Village, il maxievento che Edilportale organizzerà nel corso di Made Expo 2012.

Oltre alle norme per l’edilizia, nelle intenzioni del Governo c’è un ambizioso Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, una “infrastruttura programmatica” per l’attuazione in Italia del “Pacchetto Clima Energia”. Il Piano è stato trasmesso al Cipe nel maggio 2012 .

E ancora, il documento ricorda altri Decreti in corso di approvazione:
- l’incentivazione delle fonti rinnovabili termiche;
- la revisione del meccanismo dei certificati bianchi per l’efficienza energetica, finalizzato in particolare alla promozione della generazione distribuita e delle smart grid;
- l’applicazione di meccanismi premianti per la ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie innovative in Italia, per l’impiego dell’energia solare e per la valorizzazione della geotermia.

Sono, invece, progetti strategici già in elaborazione:
- i finanziamenti agevolati (nell’ambito del Fondo Kyoto) per la protezione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;
- i finanziamenti per ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel solare termico, solare a concentrazione, solare termodinamico, solare fotovoltaico, biomasse, biogas e geotermia;
- gli incentivi per l’incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing.

Come già annunciato dal CdM dopo la pausa estiva, verrà istituita una lista delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti che contribuiscono alla riduzione delle emissioni dei gas serra e degli inquinanti atmosferici. L’impiego delle tecnologie, sistemi e prodotti individuati dalla lista consentirà l’accesso di imprese e soggetti privati ai benefici previsti dal Fondo Kyoto e a una riduzione del 55% dell’Iva sull’acquisto delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti. Tutte le amministrazioni pubbliche avranno l’obbligo di dotarsi esclusivamente delle tecnologie individuate dalla lista.

Tra i progetti già avviati c’è anche il Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la manutenzione e la sicurezza del territorio, che definisce gli obiettivi e le competenze per la manutenzione, la sicurezza e la revisione degli usi del territorio.

Altra importante azione è il recupero delle aree urbane industriali dismesse. È prevista l’estensione a tutti i Siti di interesse nazionale (Sin) della procedura adottata a Porto Marghera, al fine di concludere conferenze di servizi aperte da almeno dieci anni e avviare la messa in sicurezza o la bonifica, anche con le norme di semplificazione inserite nel Decreto Sviluppo.

È inoltre prevista l’applicazione della direttiva europea sul danno ambientale, al fine di promuovere gli investimenti delle imprese nel risanamento e di ridurre le transazioni economiche con il Ministero a casi particolari e marginali e l’introduzione di un credito di imposta per le imprese che investono nelle reindustrializzazione di aree ubicate nei Sin con l’impiego di tecnologie verdi.

Infine, è in attesa della concertazione degli altri Ministeri competenti il Dpr per la regolamentazione dell’Autorizzazione Unica Ambientale - AUA, proposto dai Ministeri Ambiente, Semplificazione, Sviluppo economico. Sono già inserite nel Pacchetto Semplificazioni le nuove procedure per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo derivanti dai piccoli cantieri e per la Valutazione di Impatto Ambientale - VIA, le norme che semplificano le bonifiche dei siti contaminati e che accelerano il procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA.


lunedì 3 settembre 2012

POSSIBILE RIEDIZIONE DELLA DETRAZIONE DEL 55%

(Fonte: www.Edilportale.com)

03/09/2012 - Estendere nel tempo le detrazioni fiscali del 55%, differenziando la percentuale di spesa detraibile e/o la durata del rimborso in relazione all’effettivo beneficio dell’intervento, introducendo tetti di costo per tipo di intervento ed escludendo dalla detrazione gli impianti già incentivati con altri strumenti.
L’intenzione del Governo di riproporre la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è contenuta in una bozza della Strategia Energetica Nazionale circolata in queste ore; la versione definitiva del documento sarà presentata nei prossimi giorni dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e sottoposta ad una consultazione pubblica.

Altra novità contenuta nel documento riguarda la pianificazione urbanistica: secondo il Governo, gli interventi di efficientamento degli edifici dovranno stimolare e sostenere un ripensamento delle modalità di pianificazione e gestione urbanistica della città, considerato che circa il 70% dell’energia è consumata in contesti urbani, in cui l’edificio diventa il nucleo di un progetto più ampio di riqualificazione del territorio.

In attuazione dei programmi dell’Unione Europa “Smart Cities - Città intelligenti”, il Governo sta pensando di avviare azioni in materia di pianificazione energetica e di sviluppo sostenibile urbano, con l’obiettivo di attivare modelli di pianificazione innovativa dei servizi urbani e dei flussi energetici, di efficienza nelle reti, di mobilità e riqualificazione del tessuto edilizio e di partenariato pubblico-privato. Il tema è già oggi presente nell’Agenda Digitale e nel Piano Città istituito dal decreto Crescita.

La Strategia Energetica Nazionale si incentra su quattro obiettivi principali:
1. ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, con
un allineamento ai prezzi e costi dell’energia europei;
2. migliorare la nostra sicurezza e ridurre la dipendenza di approvvigionamento dall’estero, soprattutto nel settore gas;
3. favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico;
4. superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto europeo ClimaEnergia 2020.

Per realizzare la Strategia, è previsto un investimenti di 180 miliardi di euro da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi).

Le azioni nel loro complesso consentiranno di ridurre a 15 miliardi di euro/anno, dagli attuali 62, la fattura energetica estera, con la riduzione dall’82 al 65% della dipendenza dall’estero e di ridurre del 19% le emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia, pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 1990.

Si prevede, inoltre, un 23% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi totali e oltre il 38% sui consumi elettrici (rispetto all’11% e al 23% rispettivamente del 2010) con una graduale riduzione dall’87 al 75% dei combustibili fossili. I consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 dovrebbe scendere del 24% (-4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, grazie alle azioni di efficienza energetica.