giovedì 30 settembre 2010

55% VERSO UNA PROROGA


(Fonte: www.edilportale.it)

30/09/2010 - Gli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico proporranno ai Ministri competenti una proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici - in scadenza il 31 dicembre 2010 - e una ricalibratura della misura che, con l’esperienza di questi anni, promuova maggiormente gli interventi più efficaci in termini di risparmio energetico e riduca l’onere per lo Stato. Lo ha annunciato Roberto Moneta, funzionario del Dipartimento Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, intervenendo ad un workshop sulla “sfida energetica”, organizzato la scorsa settimana dall’Ance. Per il momento - ha precisato Moneta - si tratta una proposta tecnica da porre all’attenzione dei decisori pubblici.

Un'apertura che fa ben sperare le organizzazioni del settore delle costruzioni, che hanno nuovamente chiesto al Governo di prorogare la detrazione fiscale del 55%: l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) e la Federazione Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni (FINCO) ritengono indispensabile e urgente prorogare la detrazione oltre il 2010.

Nel corso dell'incontro, il Vice Presidente dell'Ance, Piero Torretta, ha ricordato che l’incentivazione del 55% ha permesso di avviare la riqualificazione energetica del patrimonio esistente ( 27 milioni di alloggi) con un consumo medio di 180-200 kwh/mq anno.

Sebbene nei tre anni di applicazione la detrazione ha consentito di raggiunger solo il 10% dell'obiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale al 2016 (4.500 GW rispetto ai 42.000), è indispensabile - ha affermato Torretta - prevedere una proroga della sua vigenza, rimodulando però il beneficio in modo da “premiare” gli interventi di riqualificazione che consentano di ottenere un significativo risparmio energetico.

Occorre - secondo il Vice Presidente Ance - superare la logica dell’intervento sul singolo componente sostituito o installato (infissi, caldaie, pannelli solari), poiché spesso questo non ha assicurato un effettivo conseguimento di risparmio energetico dell’intero immobile, riservando l’agevolazione agli interventi che, indipendentemente dai singoli componenti, riducano il fabbisogno di energia dell’immobile rispetto a valori prestabiliti (si ipotizza il limite del rendimento definito dal Dlgs 192/2005 che corrisponderebbe al 50% del consumo medio del patrimonio esistente). Le risorse finanziarie per la detrazione del 55% potrebbero essere reperite sia utilizzando una parte del prelievo applicato al consumo elettrico che oggi incentiva le fonti rinnovabili, sia istituendo un Fondo alimentato dal prelievo sui consumi di energia da fonte fossile (Carbon Tax).

Anche FINCO chiede all’Esecutivo indicazioni riguardo alla riconferma del 55% per i prossimi anni. La detrazione del 55% in quattro anni - si legge in comunicato di FINCO - ha prodotto circa 600.000 interventi di riqualificazione energetica per un risparmio di circa 4.500 Gw, contribuendo a innescare cambiamenti epocali e trasversali nel comparto italiano del risparmio energetico. “Cosa avverrà per il 2011?” si chiede Libero Ravaioli - Consigliere incaricato FINCO per l’Europa, e Vice Presidente CEPMC (Confederazione Europea dei Produttori dei Materiali da Costruzione).

Un recente studio dell’Ufficio Studi Economici Uncsaal, in collaborazione con l’Università di Lugano, ha evidenziato che senza il 55%, solo nel settore dei serramenti, l’intero comparto italiano si ridimensionerà di circa un miliardo di euro, con la conseguente chiusura di centinaia di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Rinnovare il 55% oltre il 2010 - continua Ravaioli - non significa soltanto dare respiro alle industrie ancora in crisi, incentivare “consumi intelligenti” da parte dei proprietari di case, “moralizzare” un mercato delle costruzioni ancora caratterizzato da sacche di “grigio” o di “nero”, ma significa anche risparmiare migliaia di Gw e preservare l’atmosfera da tonnellate di emissioni nocive. Inoltre, spiega FINCO, il 55% è solo apparentemente una voce di spesa, perché in 4 anni il ritorno per il Sistema Paese di questa misura è di quasi 4 miliardi di euro superiore alla cifra spesa, o meglio non incamerata, dallo Stato.

mercoledì 22 settembre 2010

PIANO CASA PIEMONTE: AMMESSI I CENTRI STORICI


(Fonte: www.edilportale.it)

22/09/2010 - È stato approvato dalla Giunta Regionale del Piemonte il ddl per la modifica del Piano Casa. Col via libera del Consiglio, atteso nei prossimi giorni, le norme per il rilancio del settore edile potrebbero subire la liberalizzazione annunciata dopo le elezioni dello scorso aprile. Il ddl, proposto dall’Assessore Ugo Cavallera, semplifica gli interventi di ampliamento in deroga sugli edifici residenziali. Per la realizzazione dei lavori, in linea con le modifiche normative nel frattempo intervenute nel campo del risparmio energetico, il miglioramento delle prestazioni sarà richiesto solo per la parte ampliata.
Verrà inoltre ammessa anche la costituzione di una nuova unità abitativa, a condizione che si mantenga un collegamento funzionale al vecchio fabbricato.
Gli interventi di demolizione e ricostruzione saranno estesi a tutti i fabbricati con destinazione diversa da quella residenziale, purchè ci sia una parte anche minoritaria ad uso abitativo.
Via libera anche ai lavori nei centri storici su sugli edifici classificati incongrui o incoerenti allo strumento urbanistico, agevolando la ricostruzione di fabbricati fuori scala o incompatibili con il contesto circostante dei nuclei di pregio.
Nei fabbricati artigianali, produttivi e direzionali che per rinnovate esigenze produttive e tecnologiche hanno necessità di adeguarsi ai nuovi cicli di produzione saranno favoriti interventi di soppalco o ampliamento della superficie utile.
Sarà infine esteso agli edifici a destinazione turistico-ricettiva la possibilità di ampliamento in deroga e il recupero dei sottotetti.
Per l’approvazione definitiva del testo, che ha registrato l’approvazione del Presidente Cota e degli esponenti del settore costruzioni, si attende ora il passaggio in Consiglio Regionale.