martedì 27 novembre 2012

EFFICIENZA ENERGETICA: TRA 1 SETTIMANA IN VIGORE LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA


(Fonte: www.Edilportale.com)

27/11/2012 - È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il 5 dicembre prossimo la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
La nuova Direttiva impone agli Stati di fissare obiettivi indicativi nazionali per il 2020 e introduce misure giuridicamente vincolanti per favorire un uso più efficiente dell’energia in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione alla distribuzione per il consumo finale.

Vediamo nel dettaglio i contenuti della Direttiva che interessano il settore dell’edilizia:

Ristrutturazioni di immobili
Gli Stati dovranno elaborare una strategia a lungo termine per favorire la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati. Previa ricognizione del parco immobiliare, dovranno essere individuati approcci alle ristrutturazioni efficaci in termini di costi e pertinenti al tipo di edificio e alla zona climatica e misure volte a stimolare gli interventi. Gli Stati dovranno delineare una prospettiva per guidare le decisioni di investimento dei privati, dell’industria edilizia e delle istituzioni finanziarie. La strategia dovrà essere pubblicata entro il 30 aprile 2014 o aggiornata ogni tre anni.

Riqualificazione di edifici pubblici
Dal 1° gennaio 2014 il 3% della superficie degli edifici pubblici riscaldati e/o raffreddati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell’articolo 4 della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva “Edifici a Energia Quasi Zero”, non ancora recepita in Italia). La quota del 3% è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici oltre i 500 mq; tale soglia scenderà a 250 mq a partire dal 9 luglio 2015.

Dovrà essere data priorità agli edifici con la più bassa prestazione energetica, mentre potranno essere esclusi gli immobili di valore architettonico o storico - qualora la riqualificazione ne dovesse compromettere il loro aspetto - e gli edifici destinati alla difesa e al culto. Anche gli enti che si occupano di edilizia sociale dovranno adottare piani di efficienza energetica, con obiettivi analoghi a quelli fissati per gli edifici pubblici, e un sistema di gestione dell’energia e di audit energetici.

Acquisti verdi
Lo Stato e gli enti locali dovranno acquistare esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, nei limiti di fattibilità indicati nell’allegato III, e nell’ambito di appalti con importo oltre le soglie di cui all’articolo 7 della Direttiva 2004/18/CE.

Audit energetici
Gli Stati dovranno promuovere la disponibilità, per tutti i clienti finali, di audit energetici di elevata qualità, efficaci in rapporto ai costi, svolti in maniera indipendente da esperti qualificati e accreditati o eseguiti e sorvegliati da autorità indipendenti. Tutte le grandi imprese sono obbligate a sottoporsi ad audit energetici, che dovranno iniziare entro il 5 dicembre 2015ed essere effettuati almeno ogni quattro anni. Le piccole e medie imprese (PMI) sono escluse dall’obbligo.

Misurazione dei consumi energetici
Gli Stati dovranno incentivare la diffusione a prezzi concorrenziali, presso i clienti finali di energia elettrica, gas naturale, teleriscaldamento, teleraffreddamento e acqua calda per uso domestico, di contatori intelligenti che misurino il consumo effettivo e forniscano informazioni sul tempo effettivo d’uso. Tutti i nuovi contatori installati dovranno essere di questo tipo. Nei condomini e negli edifici polifunzionali con riscaldamento/raffreddamento centralizzato o con teleriscaldamento dovranno essere installati, entro il 31 dicembre 2016, contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità.

Promozione dell’efficienza per il riscaldamento e il raffreddamento
Entro il 31 dicembre 2015 gli Stati dovranno effettuare e notificare alla Commissione una valutazione globale del potenziale di applicazione della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti e dovranno promuovere l’uso di questi sistemi.

Regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione
Entro il 31 dicembre 2014, gli Stati dovranno mettere a punto regimi di certificazione, accreditamento e qualificazione e renderli disponibili per i fornitori di servizi e di audit energetici, per i responsabili delle questione energetiche e per gli installatori di elementi edilizi connessi all’energia definiti all’articolo 2, paragrafo 9, della Direttiva 2010/31/UE.

Informazione e formazione
La Direttiva promuove campagne di informazione e formazione sui meccanismi di efficienza energetica e sui quadri finanziari e giuridici rivolte a consumatori, costruttori, architetti, ingegneri, auditor ambientali e dell’energia e installatori di elementi edilizi. Le banche dovranno essere informate sulle possibilità di partecipare, anche attraverso partenariati pubblico/privato, al finanziamento delle misure di miglioramento dell’efficienza energetica.

Incentivi
Gli Stati dovranno istituire strumenti finanziari, o agevolare il ricorso a quelli esistenti, per il miglioramento dell’efficienza energetica e facilitare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, in particolare separando gli incentivi tra proprietari e inquilini di un immobile o tra gli stessi proprietari, per incoraggiarli a realizzare gli investimenti. Potrà essere istituito un Fondo nazionale per l'efficienza energetica.

Le scadenze
Entro il 5 giugno 2014 gli Stati membri dovranno recepire la maggior parte delle disposizioni della Direttiva ed avviare la fase di attuazione. Nel primo semestre del 2014 la Commissione esaminerà i progressi compiuto verso il 20% di efficienza energetica obiettivo, e valuterà eventuali ulteriori misure.

venerdì 9 novembre 2012

CONTO TERMICO: IN ARRIVO INCENTIVI FINO AL 40% IN 2 ANNI

(Fonte: www.Edilportale.com)


Incentivi fino al 40% destinati a privati, imprese e pubbliche amministrazioni per piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Sul piatto uno stanziamento da parte dello Stato di 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese, 200 per le amministrazioni pubbliche.
Questi i contenuti del Decreto per le fonti rinnovabili termiche messo a punto dal Governo e presentato oggi dai Ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini, e delle Politiche agricole Mario Catania, a Rimini nel corso degli Stati Generali della Green Economy.

L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento, con tetti massimi diffenziati per tipo di intervento e potenza dell'impianto, e verrà erogato in 2 o 5 anni.

BENEFICIARI
Il nuovo sistema di incentivi è rivolto a:

* persone fisiche, condomini e imprese per interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza:
a) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (incentivo erogato in 2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
b) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa (2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
c) installazione di collettori solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling (2 o 5 anni secondo la superficie dell’impianto);
d) sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (2 anni).

* amministrazioni pubbliche per: 

- realizzazione degli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui alle suddette lettere a), b), c) e d).

- interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici:
a) isolamento termico dell’involucro edilizio (5 anni);
b) sostituzione di finestre comprensive di infissi (5 anni);
c) sostituzione di caldaie con caldaie a condensazione (5 anni);
d) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (5 anni);

Per essere ammessi all’incentivo, gli interventi devono rispettare determinati valori: di trasmittanza massima, secondo la zona climatica, per l’involucro e le finestre; di rendimento termico per le caldaie.

LE NOVITÀ
Alcuni interventi per i quali i privati potranno avere l'incentivo del 40% (pompe di calore e solare termico) sembrano coincidere con quelli agevolati dalla detrazione del 55%, valida fino al 30 giugno 2013. Se il 'conto termico' sarà confermato nel testo attuale, il privato potrà scegliere tra le due agevolazioni (rimborso del 40% della spesa in 2 o 5 anni oppure detrazione del 55% della spesa in 10 anni).

Nel secondo gruppo di interventi agevolabili per le pubbliche amministrazioni (miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici) ritroviamo gli stessi lavori (tranne i sistemi di schermatura e ombreggiamento) agevolati dalla detrazione del 55%, che è accessibile però solo ai privati. Con il nuovo 'conto termico' anche le P.A. quindi potranno migliorare l'efficienza energetica dei propri edifici.

ENTITÀ E TETTI MASSIMI DEGLI INCENTIVI
Per tutti gli interventi, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta, ma con tetti massimi dell’incentivo differenziati. Per gli interventi sull’involucro (tetti, pavimenti, pareti perimetrali) il valore massimo dell’incentivo è di 250.000 euro (quindi la spesa massima incentivabile al 40% è di 625.000 euro; se si spende di più l’incentivo sarà comunque di 250.000 euro).

Per le finestre, il valore massimo dell’incentivo è di 45.000 euro per le zone climatiche A, B e C, e di 60.000 euro per le zone climatiche D, E ed F. Per le caldaie a condensazione fino a 35 kilowatt termici (kWt), il tetto dell’incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt il tetto è di 26.000 euro.

Per i sistemi di schermatura e ombreggiamento fissi o mobili, il valore massimo dell’incentivo è di 20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, il tetto è di 3.000 euro.

CRITERI DI AMMISSIBILITÀ E CALCOLO DEGLI INCENTIVI
Per le pompe di calore elettriche e a gas, sono richiesti determinati requisiti prestazionali minimi, che variano in relazione al tipo di pompa e alle temperature esterna e interna. Per le caldaie a biomassa, sono incentivabili solo quelle installate in sostituzione di caldaie e di impianti per il riscaldamento delle serre preesistenti, alimentati a biomassa, gasolio o carbone. Sono escluse dall’incentivo quelle che utilizzano rifiuti biodegradabili urbani o industriali.

Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, solare termico e solar cooling, il decreto richiede requisiti minimi di rendimento termico e di emissioni in atmosfera e certificazioni di conformità. Per le pompe di calore elettriche e a gas, l’incentivo erogato è calcolato tenendo conto della taglia dell’impianto, della zona climatica, dell’energia prodotta e delle prestazioni dell’impianto.

Per gli scaldacqua a pompa di calore, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto. L’incentivo massimo è di 400 euro per impianti fino 150 litri e di di 700 euro oltre i 150 litri. Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l’incentivo è calcolato in relazione all’energia prodotta, alla potenza dell’impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all’emissione di polveri.

Per solare termico e solar cooling, l’incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mq fino a 50 mq di superficie e 55 euro/mq per impianti oltre i 50 mq di superficie; l’incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling cioè raffrescamento.

In un esempio illustrato dal Ministero dello Sviluppo economico per un appartamento monofamiliare di 90 mq in zona climatica D (Roma), una pompa di calore elettrica da 24 kWt di potenza che costa 6.500 euro, riceve un incentivo di 2.772 euro in 2 anni. Nello stesso appartamento una stufa a pellet di 22 kWt di potenza, dal costo di 4.000 euro, ha diritto ad un incentivo di 1.392 euro in 2 anni; mentre un impianto solare termico composto da 4 mq di pannelli, dal costo di 3.600 euro, riceve un incentivo di 1.360 euro in 2 anni.

COME OTTENERE GLI INCENTIVI
Per ottenere gli incentivi occorrerà presentare domanda al GSE (tramite un modulo che sarà predisposto dallo strsso GSE) entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Alla domanda occorrerà allegare, secondo il tipo di intervento, l’Attestato di Certificazione Energetica, le schede tecniche dei componenti installati, l’asseverazione del corretto dimensionamento dell’impianto, fatture e ricevute dei bonifici, diagnosi energetica se prevista, autodichiarazione di non cumulo con altri incentivi, ecc. Tutti i documenti vanno conservati per 5 anni.

Per interventi su edifici dotati di impianti di riscaldamento di potenza superiore a 100 kW, è richiesta diagnosi energetica prima dell'intervento e certificazione energetica dopo l'intervento. Entrambe sono richieste sempre per interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio. Le spese per diagnosi energetica e certificazione energetica sono rimborsate al 100% alle P.A. e al 50% ai privati con tetti massimi di 5.000 euro per edifici residenziali, 18.000 euro per ospedali e case di cura, 13.000 euro per tutti gli altri edifici.

Gli incentivi del nuovo "Conto termico" non sono cumulabili con altri incentivi statali.

“Gli investimenti previsti - ha spiegato il Ministro Clini - sono di circa 700 milioni di euro annui per i privati, mentre per il settore della Pubblica Amministrazione l’impegno annuo cumulato è di circa 200 milioni di euro”,

Per il Ministro Passera, il decreto rappresenta “un passo importante” per l’efficienza energetica. Lo Stato - ha detto il Ministro - “si prende l’impegno di pagare una quota importante dell’investimento pari al 40%”. “Il ‘conto termico’ - ha spiegato Passera - fa un passo definitivo. Sono i soldi meglio spesi, qui c’è il futuro, c’è molta crescita”.

Il decreto passa ora all’esame della Conferenza Unificata.