lunedì 10 dicembre 2012

CONTO TERMICO VERSO LA PUBBLICAZIONE: INCENTIVI FINO AL 40%


(Fonte: www.Edilportale.com)


10/12/2012 - Nella seduta del 6 dicembre scorso, la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole sul Conto Termico, il decreto che incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica, a condizione che vengano apportate alcune modifiche al testo.
Cosa prevede il Conto Termico
Il decreto stanzia 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese, 200 per le amministrazioni pubbliche, per incentivare piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento, con tetti massimi differenziati per tipo di intervento e potenza dell'impianto, e verrà erogato in 2 o 5 anni.

Il nuovo sistema di incentivi è rivolto a persone fisiche, condomini e imprese per la sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti con nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, e a pubbliche amministrazioni per la sostituzione di impianti di cui sopra e per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (isolamento termico dell’involucro, sostituzione di finestre, sostituzione di caldaie con caldaie a condensazione, installazione di schermature solari).

Per essere ammessi agli incentivi del Conto Termico, gli interventi devono rispettare determinati valori di rendimento termico per le caldaie, e di trasmittanza massima, secondo la zona climatica, per l’involucro e le finestre. Il Conto Termico è riservato a impianti con una potenza massima di 500 kW.

Le richieste della Conferenza Unificata
Tra le richieste delle Regioni vi è quella di incrementare a 1 MWt la potenza massima degli impianti ammessi all’incentivo, tetto ora fissato a 500 kW.

Inoltre, il decreto incentiva la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa. Le Regioni chiedono che l’incentivo sia concesso anche per la realizzazione ex-novo di questi impianti, ma solo negli edifici rurali.

Chiedono anche di ammettere all’incentivo le aziende agricole site in aree non metanizzate, che svolgono attività agroforestale, che intendano sostituire un impianto a gpl con uno a biomassa. Ultima richiesta, la possibilità che i certificati di manutenzione dei generatori di calore alimentati a biomassa vengano inseriti in catasti informatizzati presso le Regioni anziché conservati in formato cartaceo per 5 anni. 

Altre richieste di modifica riguardano un maggiore coinvolgimento di Regioni, Province e Comuni nella definizione delle procedure di assegnazione degli incentivi.

I prossimi step
Il decreto torna ora al Ministero dello Sviluppo Economico per la stesura definitiva, dopodichè sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

martedì 27 novembre 2012

EFFICIENZA ENERGETICA: TRA 1 SETTIMANA IN VIGORE LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA


(Fonte: www.Edilportale.com)

27/11/2012 - È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il 5 dicembre prossimo la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
La nuova Direttiva impone agli Stati di fissare obiettivi indicativi nazionali per il 2020 e introduce misure giuridicamente vincolanti per favorire un uso più efficiente dell’energia in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione alla distribuzione per il consumo finale.

Vediamo nel dettaglio i contenuti della Direttiva che interessano il settore dell’edilizia:

Ristrutturazioni di immobili
Gli Stati dovranno elaborare una strategia a lungo termine per favorire la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati. Previa ricognizione del parco immobiliare, dovranno essere individuati approcci alle ristrutturazioni efficaci in termini di costi e pertinenti al tipo di edificio e alla zona climatica e misure volte a stimolare gli interventi. Gli Stati dovranno delineare una prospettiva per guidare le decisioni di investimento dei privati, dell’industria edilizia e delle istituzioni finanziarie. La strategia dovrà essere pubblicata entro il 30 aprile 2014 o aggiornata ogni tre anni.

Riqualificazione di edifici pubblici
Dal 1° gennaio 2014 il 3% della superficie degli edifici pubblici riscaldati e/o raffreddati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell’articolo 4 della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva “Edifici a Energia Quasi Zero”, non ancora recepita in Italia). La quota del 3% è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici oltre i 500 mq; tale soglia scenderà a 250 mq a partire dal 9 luglio 2015.

Dovrà essere data priorità agli edifici con la più bassa prestazione energetica, mentre potranno essere esclusi gli immobili di valore architettonico o storico - qualora la riqualificazione ne dovesse compromettere il loro aspetto - e gli edifici destinati alla difesa e al culto. Anche gli enti che si occupano di edilizia sociale dovranno adottare piani di efficienza energetica, con obiettivi analoghi a quelli fissati per gli edifici pubblici, e un sistema di gestione dell’energia e di audit energetici.

Acquisti verdi
Lo Stato e gli enti locali dovranno acquistare esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, nei limiti di fattibilità indicati nell’allegato III, e nell’ambito di appalti con importo oltre le soglie di cui all’articolo 7 della Direttiva 2004/18/CE.

Audit energetici
Gli Stati dovranno promuovere la disponibilità, per tutti i clienti finali, di audit energetici di elevata qualità, efficaci in rapporto ai costi, svolti in maniera indipendente da esperti qualificati e accreditati o eseguiti e sorvegliati da autorità indipendenti. Tutte le grandi imprese sono obbligate a sottoporsi ad audit energetici, che dovranno iniziare entro il 5 dicembre 2015ed essere effettuati almeno ogni quattro anni. Le piccole e medie imprese (PMI) sono escluse dall’obbligo.

Misurazione dei consumi energetici
Gli Stati dovranno incentivare la diffusione a prezzi concorrenziali, presso i clienti finali di energia elettrica, gas naturale, teleriscaldamento, teleraffreddamento e acqua calda per uso domestico, di contatori intelligenti che misurino il consumo effettivo e forniscano informazioni sul tempo effettivo d’uso. Tutti i nuovi contatori installati dovranno essere di questo tipo. Nei condomini e negli edifici polifunzionali con riscaldamento/raffreddamento centralizzato o con teleriscaldamento dovranno essere installati, entro il 31 dicembre 2016, contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità.

Promozione dell’efficienza per il riscaldamento e il raffreddamento
Entro il 31 dicembre 2015 gli Stati dovranno effettuare e notificare alla Commissione una valutazione globale del potenziale di applicazione della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti e dovranno promuovere l’uso di questi sistemi.

Regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione
Entro il 31 dicembre 2014, gli Stati dovranno mettere a punto regimi di certificazione, accreditamento e qualificazione e renderli disponibili per i fornitori di servizi e di audit energetici, per i responsabili delle questione energetiche e per gli installatori di elementi edilizi connessi all’energia definiti all’articolo 2, paragrafo 9, della Direttiva 2010/31/UE.

Informazione e formazione
La Direttiva promuove campagne di informazione e formazione sui meccanismi di efficienza energetica e sui quadri finanziari e giuridici rivolte a consumatori, costruttori, architetti, ingegneri, auditor ambientali e dell’energia e installatori di elementi edilizi. Le banche dovranno essere informate sulle possibilità di partecipare, anche attraverso partenariati pubblico/privato, al finanziamento delle misure di miglioramento dell’efficienza energetica.

Incentivi
Gli Stati dovranno istituire strumenti finanziari, o agevolare il ricorso a quelli esistenti, per il miglioramento dell’efficienza energetica e facilitare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, in particolare separando gli incentivi tra proprietari e inquilini di un immobile o tra gli stessi proprietari, per incoraggiarli a realizzare gli investimenti. Potrà essere istituito un Fondo nazionale per l'efficienza energetica.

Le scadenze
Entro il 5 giugno 2014 gli Stati membri dovranno recepire la maggior parte delle disposizioni della Direttiva ed avviare la fase di attuazione. Nel primo semestre del 2014 la Commissione esaminerà i progressi compiuto verso il 20% di efficienza energetica obiettivo, e valuterà eventuali ulteriori misure.

venerdì 9 novembre 2012

CONTO TERMICO: IN ARRIVO INCENTIVI FINO AL 40% IN 2 ANNI

(Fonte: www.Edilportale.com)


Incentivi fino al 40% destinati a privati, imprese e pubbliche amministrazioni per piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Sul piatto uno stanziamento da parte dello Stato di 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese, 200 per le amministrazioni pubbliche.
Questi i contenuti del Decreto per le fonti rinnovabili termiche messo a punto dal Governo e presentato oggi dai Ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini, e delle Politiche agricole Mario Catania, a Rimini nel corso degli Stati Generali della Green Economy.

L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento, con tetti massimi diffenziati per tipo di intervento e potenza dell'impianto, e verrà erogato in 2 o 5 anni.

BENEFICIARI
Il nuovo sistema di incentivi è rivolto a:

* persone fisiche, condomini e imprese per interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza:
a) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (incentivo erogato in 2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
b) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa (2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
c) installazione di collettori solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling (2 o 5 anni secondo la superficie dell’impianto);
d) sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (2 anni).

* amministrazioni pubbliche per: 

- realizzazione degli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui alle suddette lettere a), b), c) e d).

- interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici:
a) isolamento termico dell’involucro edilizio (5 anni);
b) sostituzione di finestre comprensive di infissi (5 anni);
c) sostituzione di caldaie con caldaie a condensazione (5 anni);
d) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (5 anni);

Per essere ammessi all’incentivo, gli interventi devono rispettare determinati valori: di trasmittanza massima, secondo la zona climatica, per l’involucro e le finestre; di rendimento termico per le caldaie.

LE NOVITÀ
Alcuni interventi per i quali i privati potranno avere l'incentivo del 40% (pompe di calore e solare termico) sembrano coincidere con quelli agevolati dalla detrazione del 55%, valida fino al 30 giugno 2013. Se il 'conto termico' sarà confermato nel testo attuale, il privato potrà scegliere tra le due agevolazioni (rimborso del 40% della spesa in 2 o 5 anni oppure detrazione del 55% della spesa in 10 anni).

Nel secondo gruppo di interventi agevolabili per le pubbliche amministrazioni (miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici) ritroviamo gli stessi lavori (tranne i sistemi di schermatura e ombreggiamento) agevolati dalla detrazione del 55%, che è accessibile però solo ai privati. Con il nuovo 'conto termico' anche le P.A. quindi potranno migliorare l'efficienza energetica dei propri edifici.

ENTITÀ E TETTI MASSIMI DEGLI INCENTIVI
Per tutti gli interventi, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta, ma con tetti massimi dell’incentivo differenziati. Per gli interventi sull’involucro (tetti, pavimenti, pareti perimetrali) il valore massimo dell’incentivo è di 250.000 euro (quindi la spesa massima incentivabile al 40% è di 625.000 euro; se si spende di più l’incentivo sarà comunque di 250.000 euro).

Per le finestre, il valore massimo dell’incentivo è di 45.000 euro per le zone climatiche A, B e C, e di 60.000 euro per le zone climatiche D, E ed F. Per le caldaie a condensazione fino a 35 kilowatt termici (kWt), il tetto dell’incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt il tetto è di 26.000 euro.

Per i sistemi di schermatura e ombreggiamento fissi o mobili, il valore massimo dell’incentivo è di 20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, il tetto è di 3.000 euro.

CRITERI DI AMMISSIBILITÀ E CALCOLO DEGLI INCENTIVI
Per le pompe di calore elettriche e a gas, sono richiesti determinati requisiti prestazionali minimi, che variano in relazione al tipo di pompa e alle temperature esterna e interna. Per le caldaie a biomassa, sono incentivabili solo quelle installate in sostituzione di caldaie e di impianti per il riscaldamento delle serre preesistenti, alimentati a biomassa, gasolio o carbone. Sono escluse dall’incentivo quelle che utilizzano rifiuti biodegradabili urbani o industriali.

Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, solare termico e solar cooling, il decreto richiede requisiti minimi di rendimento termico e di emissioni in atmosfera e certificazioni di conformità. Per le pompe di calore elettriche e a gas, l’incentivo erogato è calcolato tenendo conto della taglia dell’impianto, della zona climatica, dell’energia prodotta e delle prestazioni dell’impianto.

Per gli scaldacqua a pompa di calore, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto. L’incentivo massimo è di 400 euro per impianti fino 150 litri e di di 700 euro oltre i 150 litri. Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l’incentivo è calcolato in relazione all’energia prodotta, alla potenza dell’impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all’emissione di polveri.

Per solare termico e solar cooling, l’incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mq fino a 50 mq di superficie e 55 euro/mq per impianti oltre i 50 mq di superficie; l’incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling cioè raffrescamento.

In un esempio illustrato dal Ministero dello Sviluppo economico per un appartamento monofamiliare di 90 mq in zona climatica D (Roma), una pompa di calore elettrica da 24 kWt di potenza che costa 6.500 euro, riceve un incentivo di 2.772 euro in 2 anni. Nello stesso appartamento una stufa a pellet di 22 kWt di potenza, dal costo di 4.000 euro, ha diritto ad un incentivo di 1.392 euro in 2 anni; mentre un impianto solare termico composto da 4 mq di pannelli, dal costo di 3.600 euro, riceve un incentivo di 1.360 euro in 2 anni.

COME OTTENERE GLI INCENTIVI
Per ottenere gli incentivi occorrerà presentare domanda al GSE (tramite un modulo che sarà predisposto dallo strsso GSE) entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Alla domanda occorrerà allegare, secondo il tipo di intervento, l’Attestato di Certificazione Energetica, le schede tecniche dei componenti installati, l’asseverazione del corretto dimensionamento dell’impianto, fatture e ricevute dei bonifici, diagnosi energetica se prevista, autodichiarazione di non cumulo con altri incentivi, ecc. Tutti i documenti vanno conservati per 5 anni.

Per interventi su edifici dotati di impianti di riscaldamento di potenza superiore a 100 kW, è richiesta diagnosi energetica prima dell'intervento e certificazione energetica dopo l'intervento. Entrambe sono richieste sempre per interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio. Le spese per diagnosi energetica e certificazione energetica sono rimborsate al 100% alle P.A. e al 50% ai privati con tetti massimi di 5.000 euro per edifici residenziali, 18.000 euro per ospedali e case di cura, 13.000 euro per tutti gli altri edifici.

Gli incentivi del nuovo "Conto termico" non sono cumulabili con altri incentivi statali.

“Gli investimenti previsti - ha spiegato il Ministro Clini - sono di circa 700 milioni di euro annui per i privati, mentre per il settore della Pubblica Amministrazione l’impegno annuo cumulato è di circa 200 milioni di euro”,

Per il Ministro Passera, il decreto rappresenta “un passo importante” per l’efficienza energetica. Lo Stato - ha detto il Ministro - “si prende l’impegno di pagare una quota importante dell’investimento pari al 40%”. “Il ‘conto termico’ - ha spiegato Passera - fa un passo definitivo. Sono i soldi meglio spesi, qui c’è il futuro, c’è molta crescita”.

Il decreto passa ora all’esame della Conferenza Unificata.

giovedì 25 ottobre 2012

IL GOVERNO RISCRIVERA' LE NORMATIVE PER L'EDILIZIA E L'URBANISTICA

(Fonte: www.Edilportale.com)


25/10/2012 - Riscrivere i principi fondamentali della disciplina edilizia per scardinare un sistema che spesso provoca contenziosi e incertezze su permessi e titoli abilitativi, limitando anche il consumo di suolo. È lo spirito del nuovo disegno di legge in materia di infrastrutture, trasporti e territorio che dovrebbe approdare sul tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri.

Riforma dell’edilizia e del governo del territorio
Il disegno di legge delega il Governo ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti in materia di edilizia e governo del territorio. Nel nuovo scenario tracciato dal ddl, le trasformazioni del territorio diventerebbero più sostenibili, anche dal punto di vista energetico.

Secondo la bozza, il riordino dovrebbe procedere su quattro linee principali:
- individuazione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia collegati al diritto di proprietà fondiaria ed edilizia;
- diversificazione degli interventi edilizi, dei procedimenti e della disciplina sanzionatoria, in base alla loro natura e al carico urbanistico che producono;
- certezza sui titoli abilitativi da utilizzare, con una serie di chiarimenti su Dia e Scia, ma anche riduzione dei pareri e degli atti di assenso da acquisire prima di intraprendere l’attività edilizia;
- messa a punto di agevolazioni fiscali per la realizzazione di nuove costruzioni e per interventi di riqualificazione edilizia.

Il ddl potrebbe finalmente sbloccare il processo avviato con una serie di iniziative legislative in itinere già da diversi anni. È fermo in Senato dal mese di marzo 2012 il ddl per il governo del territorio, che punta all’omogeneità della disciplina su base nazionale, promuovendo la compensazione perequativa.

L’esigenza di modernizzare le norme sul governo del territorio, ferme al 1942, è stata sollecitata anche dai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, che a giugno 2012 hanno stilato una serie di proposte per rivedere regime dei suoli, proprietà fondiaria, determinazione dell’indennità di esproprio e perequazione urbanistica.

Ma già dal 2008 il Parlamento sta esaminando, con continui stop and go, quattro disegni di legge in materia di governo del territorio, che per primi hanno proposto una disciplina per la perequazione urbanistica.

Consumo di suolo
Per limitare il consumo di suolo, il nuovo disegno di legge propone di differenziare il contributo di costruzione, previsto dall’articolo 16 del Testo Unico dell'Edilizia (Dpr 380/2001), in modo da favorire la ristrutturazione e il riuso del patrimonio esistente.

L’incidenza degli oneri dovrebbe essere determinata dal Consiglio comunale sulla base dell’ampiezza, dell’andamento demografico, delle caratteristiche geografiche e delle destinazioni di zona previste dagli strumenti urbanistici. Sempre per limitare il consumo di suolo, le Amministrazioni potrebbero avere anche mano libera nel determinare costi di costruzione minori per le ristrutturazioni e maggiori per le nuove edificazioni.

La norma si pone sulla scia di diverse iniziative intraprese per tutelare il territorio. Ricordiamo per esempio il ddl per la valorizzazione delle aree agricole, approvato in Consiglio dei Ministri a metà settembre 2012, che mira a garantire una ripartizione equilibrata tra le zone agricole e quelle edificate.

Va nella stessa direzione l’iniziativa del Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, che nel marzo scorso ha annunciato il suo impegno a favore di una nuova legge per il governo del territorio, incentrata sul contenimento del consumo di suolo e sugli incentivi al recupero edilizio.

BONUS RISTRUTTURAZIONI E RISPARMIO ENERGETICO ESCLUSI DAI TAGLI

(Fonte: www.Edilportale.com)


12/10/2012 - Ristrutturazioni ed interventi per il risparmio energetico esclusi dai tagli retroattivi alle detrazioni previsti dal disegno di legge di stabilità.
L’analisi del documento, che il Governo presenterà lunedì in versione definitiva, aveva suscitato non poche preoccupazioni nei contribuenti che, invogliati dall’innalzamento degli incentivi e dei tetti di spesa, avevano avviato interventi per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica delle proprie abitazioni.

Cosa prevede la legge di stabilità
Il testo introduce una franchigia di 250 euro annui per le deduzioni di cui usufruiscono i soggetti con un reddito maggiore di 15 mila euro. Ciò significa che per spese fino alla soglia di 250 euro, sostenute da contribuenti con un reddito che supera i 15 mila euro annui, non sarà possibile ottenere nessuno sconto in sede di dichiarazione dei redditi.

La legge di stabilità introduce inoltre un tetto annuo di 3 mila euro per le detrazioni fiscali.

In deroga alle disposizioni dello Statuto del Contribuente, le disposizioni si applicano da subito, cioè dal periodo di imposta 2012, quindi anche per spese già sostenute, che vedono cambiare il proprio regime di agevolazione.
Al contrario, il taglio di un punto percentuale delle aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito si applicherà a partire dai redditi percepiti nel 2013 e non compenserà da subito la  riduzione delle agevolazioni.

Ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche
Gli interventi per il recupero edilizio ed il risparmio energetico sono però esclusi sia dal tetto dei 3 mila euro che dalla franchigia dei 250 euro perché non rientrano nelle spese contemplate dall’articolo 15 del Tuir, Testo unico per le imposte sui redditi, che viene coinvolto dalle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità.   

Queste spese continueranno ad usufruire delle detrazioni previste dalla normativa vigente.
Le spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici continueranno ad usufruire della detrazione del 55% fino al 30 giugno 2013, così come previsto dalla proroga introdotta con il DL 83/2012, contenente misure urgenti per la crescita.

In base allo stesso decreto, le ristrutturazioni saranno agevolabili al 50% fino al fino al 30 giugno 2013, mentre dal primo luglio si tornerà automaticamente al bonus del 36%. Stessa sorte toccherà ai tetti di spesa. I 96 mila euro previsti dal Dl per la crescita torneranno a 48 mila euro a partire dal primo luglio 2013.

venerdì 28 settembre 2012

CERTIFICAZIONE ENERGETICA: SARA' OBBLIGATORIA SULL'ESISTENTE?

(Fonte: www.Edilportale.com)



28/09/2012 -Rendere obbligatoria la certificazione energetica per tutti gli edifici esistenti e stabilizzare il 55%. Sono le proposte che l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, mira a far inserire nel documento sulla strategia energetica nazionale, la cui uscita è prevista a breve.
Intervenuti in un’audizione in Commissione Industria del Senato, i rappresentanti dell’Ance hanno illustrato una serie di iniziative all’insegna della sostenibilità ambientale che potrebbero fare da traino al settore costruzioni, duramente colpito dalla crisi.

Ma se la stabilizzazione del 55% (basata sul miglioramento dell’efficienza rispetto ai costi, sull’introduzione di parametri di costo specifico massimo ammissibile per tipo di intervento, sulla differenziazione delle percentuali di spesa detraibili o dei tempi di rimborso) è stata già presa in considerazione dal Governo e proposta in diverse sedi, a rappresentare una novità è la certificazione energetica degli edifici, che per l’associazione dei costruttori edili dovrebbe diventare obbligatoria per tutti gli immobili esistenti e non solo in caso di vendita o locazione.

Secondo l’Ance, la certificazione energetica dovrebbe essere estesa anche agli edifici industriali. Allo stesso tempo, la prestazione energetica dell’immobile dovrebbe essere inserita nei dati catastali.

Dal 2020 o 2025 Ance propone inoltre di vietare la locazione e la commercializzazione degli immobili al di sotto di una certa classe energetica, consentendone l’uso e l’agibilità solo dopo l’effettuazione degli interventi di riqualificazione necessari.

L’obiettivo delle proposte è stimolare gli interventi di riqualificazione. Motivo per il quale, sostiene l’associazione degli edili, sarebbe necessario un unico quadro normativo ed un'unica metodologia di confronto su scala nazionale.

Ad oggi, lamentano i costruttori, il sistema di certificazione non svolge un ruolo di informazione e orientamento del mercato a causa della frammentazione a macchia di leopardo della sua disciplina su scala regionale.

Altrettante lacune sarebbero riscontrabili nel sistema di accreditamento, qualificazione e vigilanza dei certificatori energetici, che è affidato ad albi regionali gestiti da soggetti diversi. A tal proposito, per fornire una garanzia ad utenti e produttori, Ance propone che per le classi energetiche A e A+ la certificazione sia rilasciata da soggetti operanti sotto accreditamento dell'Ente unico nazionale Accredia.

Il quadro potrebbe essere completato da modelli contrattuali e finanziari innovativi, studiati in collaborazione con le banche per favorire gli interventi caratterizzati dal miglior rapporto costi benefici dal punto di vista della sostenibilità energetico ambientale.

Ma il rilancio dell’edilizia, conclude l’Ance, passa anche attraverso la formazione di manodopera qualificata, con corsi di formazione e aggiornamento professionale rivolti ai tecnici operanti nei “green jobs”, e la definizione di regole di riferimento certe e stabili per l’avvio degli interventi di  riqualificazione delle città previsti dai programmi Smart City e Piano Città.

mercoledì 26 settembre 2012

EFFICIENZA ENERGETICA E AMBIENTE: NUOVI PROVVEDIMENTI DAL GOVERNO

(Fonte: www.Edilportale.com)



26/09/2012 - È all’esame dei Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche comunitarie il Decreto legislativo, messo a punto dal Ministero dello Sviluppo economico, di recepimento della Direttiva 2010/31/CE che stabilisce i nuovi standard di efficienza in edilizia e introduce il concetto di ‘Edificio a Energia Quasi Zero’.
Lo fa sapere il Ministero dell’Ambiente con un documento che fa il punto sull’iter di numerose misure per la crescita sostenibile che il Governo ha messo in campo o sta per lanciare, e che erano state annunciate nel primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva.

Il decreto che recepirà la Direttiva sugli Edifici a Energia Quasi Zero - atteso ormai da diversi mesi - andrà a sostituire i provvedimenti attuativi della precedente Direttiva 2002/91/CE (Dlgs 192/2005 e 311/2006, il Dpr 59/2009 e il DM 26 giugno 2009) ormai soppiantata dalla 2010/31/CE.

Il testo del nuovo Decreto è ancora top-secret ma l’attenzione per il tema dell’efficienza energetica in edilizia è molto alto, come dimostra il grande interesse di aziende e progettisti per Smart Village, il maxievento che Edilportale organizzerà nel corso di Made Expo 2012.

Oltre alle norme per l’edilizia, nelle intenzioni del Governo c’è un ambizioso Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, una “infrastruttura programmatica” per l’attuazione in Italia del “Pacchetto Clima Energia”. Il Piano è stato trasmesso al Cipe nel maggio 2012 .

E ancora, il documento ricorda altri Decreti in corso di approvazione:
- l’incentivazione delle fonti rinnovabili termiche;
- la revisione del meccanismo dei certificati bianchi per l’efficienza energetica, finalizzato in particolare alla promozione della generazione distribuita e delle smart grid;
- l’applicazione di meccanismi premianti per la ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie innovative in Italia, per l’impiego dell’energia solare e per la valorizzazione della geotermia.

Sono, invece, progetti strategici già in elaborazione:
- i finanziamenti agevolati (nell’ambito del Fondo Kyoto) per la protezione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;
- i finanziamenti per ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel solare termico, solare a concentrazione, solare termodinamico, solare fotovoltaico, biomasse, biogas e geotermia;
- gli incentivi per l’incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing.

Come già annunciato dal CdM dopo la pausa estiva, verrà istituita una lista delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti che contribuiscono alla riduzione delle emissioni dei gas serra e degli inquinanti atmosferici. L’impiego delle tecnologie, sistemi e prodotti individuati dalla lista consentirà l’accesso di imprese e soggetti privati ai benefici previsti dal Fondo Kyoto e a una riduzione del 55% dell’Iva sull’acquisto delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti. Tutte le amministrazioni pubbliche avranno l’obbligo di dotarsi esclusivamente delle tecnologie individuate dalla lista.

Tra i progetti già avviati c’è anche il Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la manutenzione e la sicurezza del territorio, che definisce gli obiettivi e le competenze per la manutenzione, la sicurezza e la revisione degli usi del territorio.

Altra importante azione è il recupero delle aree urbane industriali dismesse. È prevista l’estensione a tutti i Siti di interesse nazionale (Sin) della procedura adottata a Porto Marghera, al fine di concludere conferenze di servizi aperte da almeno dieci anni e avviare la messa in sicurezza o la bonifica, anche con le norme di semplificazione inserite nel Decreto Sviluppo.

È inoltre prevista l’applicazione della direttiva europea sul danno ambientale, al fine di promuovere gli investimenti delle imprese nel risanamento e di ridurre le transazioni economiche con il Ministero a casi particolari e marginali e l’introduzione di un credito di imposta per le imprese che investono nelle reindustrializzazione di aree ubicate nei Sin con l’impiego di tecnologie verdi.

Infine, è in attesa della concertazione degli altri Ministeri competenti il Dpr per la regolamentazione dell’Autorizzazione Unica Ambientale - AUA, proposto dai Ministeri Ambiente, Semplificazione, Sviluppo economico. Sono già inserite nel Pacchetto Semplificazioni le nuove procedure per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo derivanti dai piccoli cantieri e per la Valutazione di Impatto Ambientale - VIA, le norme che semplificano le bonifiche dei siti contaminati e che accelerano il procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA.


lunedì 3 settembre 2012

POSSIBILE RIEDIZIONE DELLA DETRAZIONE DEL 55%

(Fonte: www.Edilportale.com)

03/09/2012 - Estendere nel tempo le detrazioni fiscali del 55%, differenziando la percentuale di spesa detraibile e/o la durata del rimborso in relazione all’effettivo beneficio dell’intervento, introducendo tetti di costo per tipo di intervento ed escludendo dalla detrazione gli impianti già incentivati con altri strumenti.
L’intenzione del Governo di riproporre la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è contenuta in una bozza della Strategia Energetica Nazionale circolata in queste ore; la versione definitiva del documento sarà presentata nei prossimi giorni dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e sottoposta ad una consultazione pubblica.

Altra novità contenuta nel documento riguarda la pianificazione urbanistica: secondo il Governo, gli interventi di efficientamento degli edifici dovranno stimolare e sostenere un ripensamento delle modalità di pianificazione e gestione urbanistica della città, considerato che circa il 70% dell’energia è consumata in contesti urbani, in cui l’edificio diventa il nucleo di un progetto più ampio di riqualificazione del territorio.

In attuazione dei programmi dell’Unione Europa “Smart Cities - Città intelligenti”, il Governo sta pensando di avviare azioni in materia di pianificazione energetica e di sviluppo sostenibile urbano, con l’obiettivo di attivare modelli di pianificazione innovativa dei servizi urbani e dei flussi energetici, di efficienza nelle reti, di mobilità e riqualificazione del tessuto edilizio e di partenariato pubblico-privato. Il tema è già oggi presente nell’Agenda Digitale e nel Piano Città istituito dal decreto Crescita.

La Strategia Energetica Nazionale si incentra su quattro obiettivi principali:
1. ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, con
un allineamento ai prezzi e costi dell’energia europei;
2. migliorare la nostra sicurezza e ridurre la dipendenza di approvvigionamento dall’estero, soprattutto nel settore gas;
3. favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico;
4. superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto europeo ClimaEnergia 2020.

Per realizzare la Strategia, è previsto un investimenti di 180 miliardi di euro da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi).

Le azioni nel loro complesso consentiranno di ridurre a 15 miliardi di euro/anno, dagli attuali 62, la fattura energetica estera, con la riduzione dall’82 al 65% della dipendenza dall’estero e di ridurre del 19% le emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia, pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 1990.

Si prevede, inoltre, un 23% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi totali e oltre il 38% sui consumi elettrici (rispetto all’11% e al 23% rispettivamente del 2010) con una graduale riduzione dall’87 al 75% dei combustibili fossili. I consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 dovrebbe scendere del 24% (-4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, grazie alle azioni di efficienza energetica.

mercoledì 8 agosto 2012

RINNOVABILI: ITALIA CONFERMA OBIETTIVI DEL 2020



(Fonte: www.edilportale.com)


08/08/2012 - L’impegno italiano per il raggiungimento degli obiettivi di maggiore efficienza energetica e utilizzo delle rinnovabili entro il 2020 è irreversibile e concreto. Lo ha confermato il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera al commissario europeo all'energia Gunther Oettinger.
Dopo un confronto sull’inserimento della strategia energetica nazionale nel quadro complessivo europeo di medio lungo periodo, sono in fase di studio eventuali finanziamenti comunitari per le infrastrutture energetiche.

Per poter accedere ai finanziamenti, le infrastrutture dovranno rispondere a determinati criteri, concordati da Passera e Oettinger. Le opere dovranno avere infatti un interesse strategico a livello comunitario.

Sul fronte della politica energetica interna, il commissario Oettinger ha manifestato un giudizio positivo sui decreti approvati prima della pausa estiva. A detta di Oettinger, i provvedimenti su quinto Conto Energia e rinnovabili diverse dal fotovoltaico puntano infatti al contenimento della spesa e alla promozione di soluzioni più efficienti.

Secondo il commissario europeo all'energia, per uno sviluppo omogeneo delle rinnovabili è necessario che i Paesi membri creino un quadro normativo chiaro e prevedibile, con incentivi regolarmente adattati in base alle esigenze, tenendo presenti lo sviluppo tecnologico e la riduzione dei costi, ma anche proteggendo gli investimenti già avviati.

VIA LIBERA ALLA LEGGE SVILUPPO: CONFERMATA PROROGA DEL 55%


(Fonte: www.edilportale.com)

03/08/2012 - Ok definitivo al Decreto per lo sviluppo e la crescita. Con 216 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti, il Senato ha approvato la fiducia sul documento così come uscito dalla Camera, che diventa quindi legge.
Ecco le misure di maggiore interesse per il rilancio

Proroga del 55% per la riqualificazione energetica
Prorogate fino al 30 giugno 2013 le detrazioni fiscali del 55% sulle spese per la riqualificazione energetica degli edifici. Sono state accolte le richieste degli operatori del settore, in un primo momento respinte perché il bonus fiscale per il risparmio energetico doveva scendere al 50%, seguendo quello sulle ristrutturazioni.


Ristrutturazioni

Il bonus sale dal 36% al 50% ma solo per un periodo limitato, utile ad incentivare gli investimenti privati per contribuire alla ripresa economica. Le detrazioni saranno infatti maggiorate fino al 30 giugno 2013, mentre dal primo luglio si tornerà automaticamente alla vecchia normativa, con percentuali di sconto fiscale che scenderanno nuovamente al 36%, così come il tetto di spesa, che dai 96 mila euro del decreto sviluppo tornerà a 48 mila euro.


Semplificazioni in edilizia

Viene integrato il Testo Unico dell’edilizia inserendo tra gli interventi di edilizia libera le modifiche interne di carattere edilizio sulla superficie coperta dei fabbricati adibiti ad esercizio d'impresa e quelle della destinazione d'uso dei locali adibiti ad esercizio d'impresa tra le attività di edilizia libera, per le quali non è necessario il titolo abilitativo, ma è richiesto l’invio della comunicazione all’amministrazione comunale prima di iniziare i lavori.
Per questi interventi e per le manutenzioni straordinarie, che non incidono sulle parti strutturali dell’edificio e non comportano né aumento delle unità immobiliari, né incremento dei parametri urbanistici, resta l’obbligo di indicare i dati identificativi dell’impresa alla quale è affidato lo svolgimento dei lavori.


Sportello unico edilizia

Lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) d’ora in poi costituirà l’unico punto di accesso per il privato, in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti l’intervento edilizio e il relativo titolo abilitativo, e fornirà una risposta tempestiva in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte. Il nuovo SUE si occuperà di acquisire, anche mediante conferenza di servizi, gli atti di assenso delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità e sarà l’unico ufficio competente a comunicare con il cittadino che ha richiesto il titolo abilitativo; gli altri uffici comunali e le P.A. diverse dal Comune, interessati al procedimento, dovranno inoltrare immediatamente al SUE denunce, domande, segnalazioni, atti e documenti eventualmente ricevuti.


False Partite Iva

Modificata la Riforma del Lavoro (Legge 92/2012) voluta dal Ministro Elsa Fornero. In particolare, cambieranno i criteri per stabilire se una Partita Iva è vera o fittizia: i requisiti relativi al livello minimo di reddito e al periodo di lavoro per un stesso committente andranno valutati nell’arco di due anni consecutivi, e non su base annua come stabilito dal testo Fornero. Cioè, sarà considerato una “falsa Partita Iva” il collaboratore che percepisca dallo stesso committente più dell’80% del suo reddito annuo per due anni consecutivi e/o lavori per lo stesso committente per più di otto mesi all’anno ma nell’arco di due anni consecutivi.


Piano Città e Politiche urbane

Il ddl prevede un piano per la riqualificazione delle aree urbane degradate e lo sviluppo delle città come motore per il settore edile. II Comuni inviano alla Cabina di regia proposte di interventi per la valorizzazione di aree urbane degradate indicando i finanziamenti necessari, i soggetti interessati, le eventuali premialità urbanistiche e i tempi per la realizzazione. I programmi di riqualificazione e sviluppo sono proposti dai Comuni ad una cabina di regia, che accorda i finanziamenti in base a valutazioni sugli effetti economici e sociali degli interventi. La cabina di regia seleziona le proposte in base all’immediata cantierabilità dell’intervento, alla capacità di attivare un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati, nonché alla possibilità di risolvere i fenomeni di tensione abitativa, migliorare la dotazione infrastrutturale e valorizzare il patrimonio immobiliare e ambientale.
Con il nuovo testo si assiste inoltre alla nascita del Cipu, comitato interministeriale per le politiche urbane, istituito per coordinare le politiche urbane delle amministrazioni centrali e concertarle con le Regioni le autonomie locali, nella prospettiva della crescita, dell'inclusione sociale e della coesione territoriale. Il nuovo organismo sarà utile all'attuazione del Piano Città per il recupero delle aree urbane degradate.


Liberalizzazione degli appalti

Le Commissioni referenti hanno dato l’ok a una proposta di modifica che anticipa al 2014 il momento a partire dal quale i concessionari autostradali dovranno mettere in gara il 60% dei lavori. L’emendamento approvato amplia la portata del Dl Sviluppo, che aveva fissato al 2015 la data di avvio del nuovo sistema, e del decreto sulle liberalizzazioni, che aveva ampliato dal 40% al 50% la quota di lavori da mettere obbligatoriamente in gara .

venerdì 23 marzo 2012

IN ARRIVO NUOVO SISTEMA PER GLI INCENTIVI PER LE FONTI RINNOVABILI


(Fonte: www.edilportale.com)

Saranno emanati a breve tre decreti ministeriali che ridefiniranno gli incentivi destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo ha annunciato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, intervenendo qualche giorno fa alla presentazione del Rapporto 2011-12 “Il Governo dell’energia per lo sviluppo del Paese” di Italiadecide.

L’incentivazione delle rinnovabili finora “non è stata ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese” ha spiegato il Ministro, aggiungendo che “è stato privilegiato il settore elettrico, a scapito di quello termico e dell’efficienza energetica”. L’Italia, secondo il Ministro, ha assegnato “incentivi molto generosi”, in particolare al solare, ma non ha previsto adeguati meccanismi di contenimento dei volumi. Tutto questo ha determinato “una vera e propria esplosione degli impianti ed un costo molto elevato per il Paese”.

Traducendo in termini economici, Passera ha detto che l’Italia ha già maturato 9 miliardi di euro all’anno di incentivi a carico di famiglie e imprese. “Poichè gli incentivi durano 15-20 anni - ha aggiunto -, questo ‘debito’ vale tra i 150 e i 200 miliardi. E tali costi crescono di mese in mese: circa 200 milioni all’anno in più ogni mese che passa”.

Inoltre, secondo Passera, “il ritorno economico di questi investimenti sulla filiera italiana è stato spesso non ottimale, a causa della forte spinta su tecnologie dove l’Italia non ha, e faticherebbe ad avere, una leadership industriale, in particolare nel solare, dove circa il 50% degli investimenti viene speso in apparecchiature importate”.

In definitiva, il Ministro ha annunciato l’intenzione del Governo di rilanciare lo sviluppo delle rinnovabili con un approccio alla crescita più virtuoso, basato sull’efficienza dei costi e sulla massimazione del ritorno economico e ambientale per il Paese. Su questi criteri si baseranno, quindi, i tre decreti ministeriali che ridefineranno il modello di sviluppo nel campo delle rinnovabili.


giovedì 9 febbraio 2012

CLASSE ENERGETICA SOLO NEL 12,7% DEGLI ANNUNCI IMMOBILIARI


(Fonte: www.Edilportale.com)

09/02/2012 - Dopo poco più di un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo di indicare la classe energetica degli edifici negli annunci immobiliari di vendita o locazione, solo nel 12,7% dei casi l’obbligo è stato rispettato. Il dato emerge da una ricerca condotta da Immobiliare.it.
“Se nei primi giorni di gennaio - dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it - analizzando gli oltre 700mila annunci presenti sul nostro sito avevamo rilevato un 4,7% di inserzioni in regola, a distanza di un mese mesi la situazione è migliorata. Le differenze tra regione e regione però sono nette e mostrano una reazione non uniforme all’introduzione della normativa”.

Lo studio ha analizzato le differenze tra Nord, Centro e Sud: nel Nord Est, ad esempio, la percentuale di annunci con certificazione energetica è salita al 18,9%, mentre a Nord Ovest è al 15,6%; al Centro Italia siamo all’8,8% e al Sud al 3,8%. Tra le province, quelle con i livelli più elevati di certificazione sono Bolzano (oltre un annuncio su quattro, il 25,6%) e Trento (22,0%), seguite a distanza da Milano (11,3%) e Torino (10,2%). Roma è ferma al 5,2%, mentre il fanalino di coda dell’indagine è Palermo, che arriva allo 0,9%.

Immobiliare.it spiega il motivo per il quale gli immobili in regola sono relativamente pochi: ad oggi l’unica Regione che sanziona il mancato adempimento dell’obbligo è la Lombardia (previste multe fino a 5.000 euro) che, comunque, è stata costretta dalla levata di scudi dei proprietari di casa e dei professionisti di settore a mitigare l’introduzione della norma, escludendo dalle sanzioni gli annunci che fanno riferimento ad un contratto sottoscritto entro il 31 dicembre 2011.

Ma i problemi maggiori - spiega Immobiliare.it - li hanno i privati: solol’1,5% degli annunci pubblicati da loro è dotato di indicazione della classificazione energetica dell’immobile messo in vendita o affitto (a fronte del 12,9% degli annunci pubblicati da agenzie).

La rilevazione condotta da Immobiliare.it considera come validi solo gli annunci che riportino, come richiesto dalla normativa, sia la classe energetica sia l’indice di prestazione energetica dell’immobile, un valore, questo, presente solamente nell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE). Si escludono automaticamente tutti quegli immobili che, attraverso autocertificazione, erano stati collocati direttamente nella classe G, quella peggiore in assoluto; questa procedura non è più ritenuta corretta e sta obbligando privati e agenzie a correre ai ripari. Se nei mesi scorsi gli annunci dotati di certificazione energetica erano prevalentemente di immobili nuovi, oggi, sul totale l’80,4% è usato.

La situazione degli immobili oggi
Ma qual è, oggi, lo stato degli immobili in vendita? Se il 24% appartiene alla classe C, segno di una qualità media comunque buona, una percentuale identica si trova nella classe G, la peggiore; in questa categoria ritroviamo gli immobili più vecchi, che anche con importanti (e costosi) interventi di ristrutturazione non potrebbero comunque arrivare in classe A. Questa la classifica completa della distribuzione degli immobili certificati: Classe A - 14%; Classe B - 8%; Classe C - 24%; Classe D - 8%; Classe E - 9%; Classe F - 13%; Classe G - 24%.

“La normativa sulla classificazione energetica anticipa una richiesta comunque tassativa al momento del rogito - continua Giordano - e quindi, più che essere un freno al mercato immobiliare, deve essere letta come uno strumento in più per l’acquirente, che sa sin da subito quello che sarà il livello medio dei consumi dell’immobile”.

In merito all’incidenza della classificazione energetica sul costo dell’immobile, va detto che è piuttosto difficile isolare questo solo aspetto rispetto alle generali condizioni dell’immobile; ad ogni modo, immobili simili ma con classi differenti possono subire un’oscillazione di prezzo di vendita che può arrivare anche al 30% a seconda che siano in classe A o G. Ad esempio, per un bilocale usato di 65 mq, in zona semicentrale a Milano, il prezzo può variare da 448.000 euro se in Classe A a 362.000 euro se in Classe D a 339.000 euro se in Classe G. Lo stesso bilocale a Roma va da 421.000 euro se in Classe A a 340.000 euro se in Classe D a 321.000 euro se in Classe G.

lunedì 2 gennaio 2012

01/01/2012: OBBLIGATORIA LA PRESTAZIONE ENERGETICA NEGLI ANNUNCI IMMOBILIARI


(Fonte: www.edilportale.com)

02/01/2012: È in vigore da ieri 1° gennaio 2012 l’obbligo di indicare l’indice di prestazione energetica negli annunci immobiliari.
Per vendere un edificio o una singola unità immobiliare sarà quindi necessario far redigere l’attestato di certificazione energetica da un certificatore accreditato e poi riportare i dati negli annunci affissi all’edificio o pubblicati su riviste, siti web e altri mezzi di comunicazione.

La disposizione è contenuta nell’articolo 13 del Dlgs 28/2011, di recepimento della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, che ha aggiunto all’articolo 6 del Dlgs 192/2005 il comma 2-quater che recita “Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso
di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica”.

L’indice di prestazione energetica - ricordiamo - misura il consumo totale di energia primaria per il riscaldamento invernale (in regime continuo per 24 ore) riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo, espressi rispettivamente in kW/mq anno o kWhmc anno. Ad un indice più basso corrisponde un consumo di energia più basso e, quindi, una prestazione energetica migliore.

La legge nazionale richiede quindi di indicare l’indice di prestazione energetica e non la classe energetica, che può variare su una scala colorata da A a G di più immediata comprensione.