Al via il Decreto-Legge Incentivi che consente di effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici senza alcun titolo abilitativo.
Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi 26 marzo ed entrerà in vigore oggi stesso.
Vediamo la situazione nelle singole Regioni:
Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Val d’Aosta, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Campania e Sicilia hanno una legge regionale in materia edilizia, successiva al Dpr 380/2001, che richiede DIA per le manutenzioni straordinarie. Poiché la legge regionale prevale sul DL nazionale, la DIA continuerà ad essere richiesta, a meno che le Regioni non decidano di adeguare le proprie leggi al DL nazionale, liberalizzando le manutenzioni straordinarie.
In dubbio le Regioni Piemonte, Veneto e Lazio che richiedono la DIA per le manutenzioni straordinarie, escludendo quindi l’applicazione del DL, ma sulla base di leggi regionali precedenti al Dpr 380/2001.
In Puglia, Marche Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, Regioni che non hanno una legge regionale in materia, si farà riferimento al nuovo Dpr 380/2001, come modificato dal DL Incentivi. Queste Regioni potranno comunque, in seguito, decidere di legiferare reintroducendo la DIA, ma intanto, da oggi, si potrà ristrutturare senza DIA.
Le Regioni nelle quali si applicano da subito le semplificazioni volute dal Governo sono la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia, le cui leggi regionali in materia edilizia consentono già di iniziare i lavori inoltrando una comunicazione, senza attendere 30 giorni, e quelle che, non avendo una legge in materia applicando direttamente il Testo unico dell'edilizia (Dpr 380/2001).
Il decreto-legge modifica l’articolo 6 “Attività edilizia libera” del Testo unico dell'edilizia (Dpr 380/2001), aggiungendo le manutenzioni straordinarie all’elenco degli interventi realizzabili senza titolo abilitativo, a patto che l’intervento non riguardi le parti strutturali dell’edificio, non incrementi il numero delle unità immobiliari e non modifichi volumetrie e superfici.
Gli interventi dovranno però rispettare le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, le norme antisismiche, il Codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme antincendio, igienico-sanitarie e sull’efficienza energetica, nazionali o regionali e le norme di sicurezza.
Da oggi, chi vorrà modificare i tramezzi interni alle abitazioni, sostituire le finestre, realizzare canne fumarie, ascensori, scale di scurezza, rifare il bagno, la cucina e gli impianti elettrici e termici, rinnovare i rivestimenti delle facciate esterne, potrà inviare una comunicazione, anche telematica, al Comune prima dell’inizio dei lavori, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e indicando l’impresa che eseguirà le opere.
Con la stessa procedura sarà possibile anche installare pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, al di fuori dei centri storici.
Le altre attività liberalizzate sono: movimenti di terra connessi all'attività agricola; opere temporanee da rimuovere entro 90 giorni; serre mobili stagionali; opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni, anche per parcheggi; realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro.
Domani inizia il conto alla rovescia per la conversione in legge del DL; l’iter dovrà concludersi entro il 24 maggio 2010.
Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi 26 marzo ed entrerà in vigore oggi stesso.
Vediamo la situazione nelle singole Regioni:
Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Val d’Aosta, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Campania e Sicilia hanno una legge regionale in materia edilizia, successiva al Dpr 380/2001, che richiede DIA per le manutenzioni straordinarie. Poiché la legge regionale prevale sul DL nazionale, la DIA continuerà ad essere richiesta, a meno che le Regioni non decidano di adeguare le proprie leggi al DL nazionale, liberalizzando le manutenzioni straordinarie.
In dubbio le Regioni Piemonte, Veneto e Lazio che richiedono la DIA per le manutenzioni straordinarie, escludendo quindi l’applicazione del DL, ma sulla base di leggi regionali precedenti al Dpr 380/2001.
In Puglia, Marche Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, Regioni che non hanno una legge regionale in materia, si farà riferimento al nuovo Dpr 380/2001, come modificato dal DL Incentivi. Queste Regioni potranno comunque, in seguito, decidere di legiferare reintroducendo la DIA, ma intanto, da oggi, si potrà ristrutturare senza DIA.
Le Regioni nelle quali si applicano da subito le semplificazioni volute dal Governo sono la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia, le cui leggi regionali in materia edilizia consentono già di iniziare i lavori inoltrando una comunicazione, senza attendere 30 giorni, e quelle che, non avendo una legge in materia applicando direttamente il Testo unico dell'edilizia (Dpr 380/2001).
Il decreto-legge modifica l’articolo 6 “Attività edilizia libera” del Testo unico dell'edilizia (Dpr 380/2001), aggiungendo le manutenzioni straordinarie all’elenco degli interventi realizzabili senza titolo abilitativo, a patto che l’intervento non riguardi le parti strutturali dell’edificio, non incrementi il numero delle unità immobiliari e non modifichi volumetrie e superfici.
Gli interventi dovranno però rispettare le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, le norme antisismiche, il Codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme antincendio, igienico-sanitarie e sull’efficienza energetica, nazionali o regionali e le norme di sicurezza.
Da oggi, chi vorrà modificare i tramezzi interni alle abitazioni, sostituire le finestre, realizzare canne fumarie, ascensori, scale di scurezza, rifare il bagno, la cucina e gli impianti elettrici e termici, rinnovare i rivestimenti delle facciate esterne, potrà inviare una comunicazione, anche telematica, al Comune prima dell’inizio dei lavori, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e indicando l’impresa che eseguirà le opere.
Con la stessa procedura sarà possibile anche installare pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, al di fuori dei centri storici.
Le altre attività liberalizzate sono: movimenti di terra connessi all'attività agricola; opere temporanee da rimuovere entro 90 giorni; serre mobili stagionali; opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni, anche per parcheggi; realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro.
Domani inizia il conto alla rovescia per la conversione in legge del DL; l’iter dovrà concludersi entro il 24 maggio 2010.