giovedì 6 marzo 2014

MERCOLEDI' PROSSIMO IL VARO PER EDILIZIA SCOLASTICA E PIANO CASA


06/03/2014 - Edilizia scolastica e Piano Casa viaggiano in parallelo e dovrebbero essere presentati in Consiglio dei Ministri mercoledì prossimo. Uno slittamento di qualche giorno rispetto alla previsione iniziale di varare il provvedimento entro venerdì, dovuto al fatto che la materia trattata richiede del tempo in più.
Questi i punti cardine dei programmi del Governo

Edilizia scolastica
Nel suo discorso di insediamento, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato che il Paese deve ripartire dalle scuole. Per questo lunedì scorso ha inviato una lettera ai sindaci chiedendo loro di scegliere un edificio scolastico del Comune ed inviare all’indirizzo sindaci@governo.it, entro il 15 marzo, una nota sintetica contenente il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento previste e la tempistica di realizzazione.

Nella lettera il Presidente del Consiglio si è impegnato ad individuare, entro i quindici giorni successivi all’invio delle proposte, delle strade per semplificare le procedure di gara e liberare dei fondi dal computo del patto di stabilità interna.

Si ricorda che, in base al Dpcm 22 gennaio 2014 attuativo del DL “del fare” 69/2013, in alcuni casi è possibile effettuare gli interventi per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole senza richiedere il permesso di costruire e derogando alle norme del Codice Appalti.

Quando non comportano il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o il mutamento della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali, i lavori non necessitano del Permesso di costruire e possono essere appaltati senza aspettare i 35 giorni successivi all’aggiudicazione definitiva. 

In sede di presentazione delle offerte, si può decidere di non effettuare controlli sulla capacità economico finanziaria e tecnico organizzativa delle imprese e di dimezzare i tempi per la presentazione delle offerte. Per gli appalti di importo pari o superiore a 500 mila euro, si può inoltre bypassare l’obbligo di pubblicazione dei bandi sui giornali. È infine consentito derogare alle disposizioni sui lavori in economia.

Lo snellimento delle procedure per la realizzazione degli interventi sulle scuole, suggerito da Renzi, è quindi già a disposizione dei sindaci, che con il dpcm 22 gennaio 2014 hanno a disposizione un riferimento normativo per accelerare l’affidamento e l’avvio dei lavori.

Piano Casa
La prossima settimana dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri anche un piano da 1,5 miliardi di euro per risolvere il disagio abitativo e favorire il recupero del patrimonio di edifici destinati all’edilizia sociale.

Come annunciato dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, saranno predisposti incentivi a favore di enti proprietari di immobili di edilizia sociale e degli inquilini interessati alla ristrutturazione dei loro immobili.

Sul totale delle risorse stanziate, 200 milioni saranno destinati a rifinanziare il Fondo Affitti, a disposizione dei Comuni per aiutare chi è in difficoltà a pagare l’affitto, e il Fondo per la morosità incolpevole, che agevola chi ha sempre pagato l’affitto ma oggi è in difficoltà perché ha perso il lavoro.

Con la formula “Rent to buy” sarà data agli inquilini la possibilità di riscattare il proprio alloggio sociale. I proventi ottenuti verranno destinati alla realizzazione di appartamenti sociali o per la ristrutturazione di quelli esistenti.

Gli inquilini potranno inoltre detrarre dal reddito fino a 900 euro l'anno per l'affitto pagato in regime di edilizia sociale.

Per consentire l’immissione sul mercato a canone concordato degli immobili sfitti, la cedolare secca, cioè l’imposta sui contratti di affitto che sostituisce l’Irpef e le addizionali derivanti dal reddito relativo all’immobile affittato dovrebbe scendere dal 15% al 10%.

mercoledì 5 marzo 2014

A CHE PUNTO E' LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN ITALIA


30/12/2013 - È stata presentata il 12 dicembre scorso al Ministero dello Sviluppo Economico l’edizione 2013 del “Rapporto sullo stato di attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”, redatto dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI).
Il Rapporto 2013 ha fotografato lo stato dell’arte della certificazione energetica, strumento normativo utile alla promozione dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare nazionale.

Nel documento vengono evidenziati gli obiettivi raggiunti nel 2012 a livello nazionale, non solo in termini di riduzione strutturale dei consumi energetici ma anche di stimolo alla crescita economica, di spinta all’utilizzo di tecnologie e materiali avanzati, di creazione di nuove possibilità occupazionali per gli specialisti del settore.

In questo quadro - spiega il Ministero dello Sviluppo Economico - la pubblicazione, nel corso della Legge 90/2013 che recepisce la Direttiva 31/2010 (Edifici a Energia Quasi Zero) potenzia, insieme ad altre misure approvate dal Governo (ecobonus 65%), gli strumenti di sostegno fiscali alla promozione dell’efficienza energetica degli edifici.

L’impegno assunto - prosegue la nota del MiSE - è di continuare anche nei prossimi mesi la collaborazione con gli enti tecnici e scientifici del settore per armonizzare la legislazione nazionale e regionale e per rendere operative tutte le misure normative, puntando a dare più respiro al mercato della certificazione energetica.

“Il Rapporto 2013 - ha sottolineato il Direttore Generale per l’Energia Nucleare, le Energie rinnovabili e l’Efficienza Energetica del MISE Sara Romano nella presentazione dello studio - costituisce un indispensabile strumento per migliorare l’informazione sul tema della certificazione energetica e per accrescere la consapevolezza dei vantaggi che offre ai cittadini e alle imprese del settore”.

APPROVATA LEGGE DI STABILITA' PER IL 2014: DIVENTA LEGGE LA PROROGA DEL 65%


23/12/2013 - Approvata la Legge di Stabilità per il 2014. Dopo la fiducia del Senato, passata con 167 voti favorevoli e 110 contrari, diventa legge la proroga dell’Ecobonus e delle detrazioni sulle ristrutturazioni e l’acquisto di mobili.
Ecco in sintesi le misure già approvate dalla Camera, che diventano definitive dopo il passaggio in Senato.

Ecobonus
La norma proroga e rimodula l’Ecobonus, cioè le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Il bonus nel 2014 manterrà l’attuale aliquota del 65%, per poi decrescere al 50% nel 2015 e tornare al 36% nel 2016.
Nei condomini le spese sostenute fino al 30 giugno 2015 saranno detraibili al 65%, mentre quelle effettuate fino al 30 giugno 2016 usufruiranno del bonus al 50%.
Guida Ecobonus 65%

Ristrutturazioni
Le spese per le ristrutturazioni sostenute nel 2014 continueranno ad essere agevolate con una detrazione Irpef del 50% e il tetto di spesa agevolabile resterà fermo a 96 mila euro. Nel 2015 la detrazione fiscale calerà al 40%, ma il tetto di spesa continuerà ad essere 96 mila euro. A partire dal 2016, invece, il bonus tornerà all’aliquota ordinaria del 36% e il tetto di spesa scenderà a 48 mila euro.

Bonus Mobili
Chi effettua interventi di ristrutturazione potrà usufruire, fino al 31 dicembre 2014, della detrazione del 50% anche sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici per un importo massimo di 10 mila euro. Il Bonus Mobili non potrà essere concesso se il prezzo degli arredi supera quello della ristrutturazione.
Infografica detrazioni e bonus mobili

Antisismica
Gli interventi per la messa in sicurezza antisismica degli edifici (prime case o edifici industriali) che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 continueranno ad usufruire della detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2014. Dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, l’agevolazione passerà invece al 50%.

Imposte sulla casa
Viene introdotta la IUC, imposta unica comunale, composta da Imu (Imposta municipale unica), Tari (Tributo per la raccolta dei rifiuti) e Tasi (Tassa sui servizi comunali, come ad esempio trasporti e illuminazione).
Le prime case, a eccezione di case di lusso, ville e castelli, rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9, non pagheranno l’Imu, ma dovranno invece corrispondere la Tari, commisurata ai metri quadri dell’immobile o ai rifiuti prodotti, e la Tasi.
L’imposta sarà pagata sia dal possessore sia dall’utilizzatore dell’immobile. Le detrazioni saranno calcolate sul grado di utilizzo dei servizi comunali. Potrà quindi pagare meno chi soggiorna nell’abitazione (ad esempio casa al mare) solo pochi mesi all’anno, chi risiede all’estero per più di sei mesi o chi abita da solo.

Mini-Imu
Per compensare la cancellazione della seconda rata Imu 2013 sulle prime case (leggi tutto), sono stati stanziati 500 milioni di euro in favore dei Comuni, che però non sono bastati. Quindi, nei Comuni che nel 2013 hanno alzato l’aliquota, i proprietari di prima casa dovranno pagare entro il 24 gennaio 2014 la Mini-Imu, ovvero il 40% della differenza tra la rata calcolata con l'aliquota adottata dal Comune e la rata calcolata con aliquota base al 4 per mille.

Otto per mille alle scuole
I cittadini potranno decidere di destinare l’otto per mille ad interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica.

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: LA DETRAZIONE SALE AL 65%


31/05/2013 - La detrazione fiscale per la riqualificazione energetica sale dal 55% al 65% e varrà fino alla fine del 2013 per i privati, e fino a giugno 2014 per i condomini. Questi ultimi però accederanno all'agevolazione soltanto se gli interventi riguardano 'almeno il 25% della superficie dell’involucro'.
Il bonus per le ristrutturazioni mantiene invece l’aliquota del 50%, è prorogato fino alla fine del 2013 ed è esteso ai mobili e agli interventi antisismici nelle aree a rischio.

Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri di questa mattina, dando il via libera al Decreto-legge per le misure energetiche nell’edilizia.

La nuova detrazione del 65% - spiega il Governo - si concentrerà 'sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive - si legge nella nota -, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto, di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio'.

Per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio) - spiega Palazzo Chigi -, spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. 

Dalla detrazione del 65% sono escluse le spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia e le spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Questi interventi sono agevolati dal Conto Termico.

Secondo il Governo 'l’effetto concentrato nel tempo della proroga e l’aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell’occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile'.

La detrazione del 50% si applicherà anche ai lavori di miglioramento sismico nelle aree a rischio, come annunciato ieri dal premier Enrico Letta a Bologna, al termine di un incontro a un anno dal sisma. “Il Consiglio dei Ministri di domani - ha detto ieri Letta - affronterà il tema della necessità che il nostro Paese rilanci la politica di ristrutturazioni ecocompatibili e a rischio sismico. Ne va del nostro lavoro di prevenzione i cui costi sono infinitamente più bassi dei costi di ricostruzione. Bisogna riqualificare e ristrutturare”.

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione del 50% è inoltre riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50%, delle ulteriori spese documentate per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione delle spese per i mobili sarà ripartita in in dieci quote annuali di pari importo e andrà calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

L’estensione della detrazione anche agli arredi è una novità dell'ultima ora e ricalca una proposta avanzata qualche mese fa da FederLegnoArredo; si tratterebbe di una misura simile a quella già sperimentata qualche anno fa, che consentiva di detrarre parte delle spese (il 20%) sostenute per l’acquisto di arredi nell’ambito di una ristrutturazione.

Il nodo che il CdM ha sciolto oggi è quello della copertura finanziaria. Il testo del Decreto-legge entrato in Consiglio dei Ministri pare contenesse una percentuale di detrazione per la riqualificazione energetica pari al 75%, ipotesi respinta dal Ministero dell’Economia.

Nonostante l’esborso, una Ricerca condotta dal Centro studi della Confederazione Nazionale degli Artigiani (CNA) e dal Cresme ha dimostrato che le due agevolazioni generano un saldo positivo per lo Stato. “Tra il 1998 e il 2012 - spiega lo studio - lo Stato italiano ha incassato dall’attività avviata con gli incentivi 49,5 miliardi di euro, a fronte di minor gettito maturato pari a 31,7 miliardi di euro. Il saldo al 2012 è quindi positivo per 17,8 miliardi di euro”.

Ricordiamo che il Decreto-legge che dispone la proroga delle detrazioni contiene anche le norme di recepimento della Direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la cosiddetta Direttiva ‘Edifici a Energia Quasi Zero’.

Infine, il Decreto legge interviene sulla questione dell’abilitazione professionale necessaria per svolgere attività di installazione e manutenzione di impianti da fonti rinnovabili, dando la possibilità di qualificarsi facendo valere l’esperienza lavorativa già svolta.

venerdì 4 gennaio 2013

IN GAZZETTA IL DECRETO DEL CONTO TERMICO

(Fonte: www.Edilportale.com)


04/01/2013 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Conto termico. Il decreto, firmato il 28 dicembre scorso dai Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Politiche agricole, incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica.

900 milioni per privati e PA.
Per incentivare i piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, sono stanziati 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche.

L’incentivo copre il 40%dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base all’intervento e alla potenza dell'impianto, come indicato nell’Allegato I.

Come si legge nella versione definitiva del decreto, per soggetti privati si intendono persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.

Per accedere agli incentivi, le Amministrazioni Pubbliche possono avvalersi del finanziamento tramite terzi, di un contratto di rendimento energetico o di un servizio energia, anche tramite
l’intervento di una ESCO.

L’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali.

Interventi incentivabili
Tra gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di
edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione, possono accedere agli incentivi del Conto termico:
- l’ isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di chiusure trasparenti e infissi che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione;
- l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento non trasportabili per la protezione delle chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest.

Per quanto riguarda la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, accedono ai bonus:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- l’ installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, di superficie solare lorda inferiore a 1000 metri quadri;
- la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.

Tra le spese ammissibili, che concorrono al calcolo dell’incentivo, sono inclusi smontaggio e dismissione dei vecchi impianti, fornitura dei materiali e posa in opera, opere idrauliche e murarie eventualmente necessarie, interventi sulla rete di distribuzioni e prestazioni professionali.

Come funzionano gli incentivi
Anche se tutti gli interventi beneficiano di un incentivo del 40% della spesa sostenuta, i tetti del bonus sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell’impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato.

Per gli interventi sull’involucro(tetti, pavimenti, pareti perimetrali) il valore massimo dell’incentivo è di 250.000 euro (quindi la spesa massima incentivabile al 40% è di 625.000 euro; se si spende di più l’incentivo sarà comunque di 250.000 euro).

Per le finestre, il valore massimo dell’incentivo è di 45.000 europer le zone climatiche A, B e C, e di 60.000 europer le zone climatiche D, E ed F. Per le caldaie a condensazionefino a 35 kilowatt termici (kWt), il tetto dell’incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt il tetto è di 26.000 euro.

Per i sistemi di schermatura e ombreggiamentofissi o mobili, il valore massimo dell’incentivo è di 20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, il tetto è di 3.000 euro.

Ammissibilità agli incentivi
Per accedere ai bonus, gli impianti devono presentare alcune prestazioni minime. Le caldaie a biomassa, sono incentivabili se installate in sostituzione di caldaie e di impianti per il riscaldamento delle serre preesistenti, alimentati a biomassa, gasolio o carbone. Sono escluse quelle che utilizzano rifiuti biodegradabili urbani o industriali.

Per le pompe di calore elettriche e a gas, l’incentivo erogato è calcolato tenendo conto della taglia dell’impianto, della zona climatica, dell’energia prodotta e delle prestazioni dell’impianto.

Per gli scaldacqua a pompa di calore l’incentivo massimo è di 400 europer impianti fino 150 litri e di 700 euro oltre i 150 litri. Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l’incentivo è calcolato in relazione all’energia prodotta, alla potenza dell’impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all’emissione di polveri.

Sul solare termico e solar cooling, l’incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mq fino a 50 mq di superficie e 55 euro/mqper impianti oltre i 50 mq di superficie; l’incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling cioè raffrescamento.

Come fare domanda
I soggetti che intendono accedere all’incentivo devono presentare domanda al Gse, Gestore dei servizi energetici, entro 60 giorni dalla fine dei lavori. L’istanza va inviata avvalendosi della scheda-domanda messa a disposizione dal Gse.

Se gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili prevedono una potenza termica nominale complessiva maggiore di 500 kW ed inferiore o uguale a 1000 kW, accedono ai meccanismi di incentivazione dopo l’iscrizione in appositi registri.

Nella domanda deve essere indicato in modo chiaro il tipo di intervento effettuato e la spesa totale ammissibile. La domanda deve inoltre essere firmata dal soggetto responsabile e accompagnata da un suo documento di identità.

All’istanza vanno allegate le schede tecniche dei componenti o delle apparecchiature installate, l’asseverazione di un tecnico abilitato, le fatture attestanti le spese sostenute e l’autocertificazione sul mancato cumulo dei bonus con altri incentivi statali.

Se richiesti, devono essere presentati anche l’attestato di certificazione energetica, la diagnosi energetica, la dichiarazione di conformità dell’impianto, il certificato del corretto smaltimento degli impianti e il certificato rilasciato dal produttore attestante il rispetto dei livelli emissivi in atmosfera.
In particolare, per gli interventi di isolamento termico, le richieste di incentivo devono essere corredate da diagnosi energetica precedente l’intervento e da certificazione energetica successiva.

Per la sostituzione di finestre, l’installazione di schermature, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di collettori solari termici, le richieste di incentivo devono essere corredate da diagnosi energetica precedente l’intervento e da certificazione energetica successiva quando l’intervento è realizzato su interi edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 kW.

lunedì 10 dicembre 2012

CONTO TERMICO VERSO LA PUBBLICAZIONE: INCENTIVI FINO AL 40%


(Fonte: www.Edilportale.com)


10/12/2012 - Nella seduta del 6 dicembre scorso, la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole sul Conto Termico, il decreto che incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica, a condizione che vengano apportate alcune modifiche al testo.
Cosa prevede il Conto Termico
Il decreto stanzia 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese, 200 per le amministrazioni pubbliche, per incentivare piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento, con tetti massimi differenziati per tipo di intervento e potenza dell'impianto, e verrà erogato in 2 o 5 anni.

Il nuovo sistema di incentivi è rivolto a persone fisiche, condomini e imprese per la sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti con nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, e a pubbliche amministrazioni per la sostituzione di impianti di cui sopra e per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (isolamento termico dell’involucro, sostituzione di finestre, sostituzione di caldaie con caldaie a condensazione, installazione di schermature solari).

Per essere ammessi agli incentivi del Conto Termico, gli interventi devono rispettare determinati valori di rendimento termico per le caldaie, e di trasmittanza massima, secondo la zona climatica, per l’involucro e le finestre. Il Conto Termico è riservato a impianti con una potenza massima di 500 kW.

Le richieste della Conferenza Unificata
Tra le richieste delle Regioni vi è quella di incrementare a 1 MWt la potenza massima degli impianti ammessi all’incentivo, tetto ora fissato a 500 kW.

Inoltre, il decreto incentiva la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa. Le Regioni chiedono che l’incentivo sia concesso anche per la realizzazione ex-novo di questi impianti, ma solo negli edifici rurali.

Chiedono anche di ammettere all’incentivo le aziende agricole site in aree non metanizzate, che svolgono attività agroforestale, che intendano sostituire un impianto a gpl con uno a biomassa. Ultima richiesta, la possibilità che i certificati di manutenzione dei generatori di calore alimentati a biomassa vengano inseriti in catasti informatizzati presso le Regioni anziché conservati in formato cartaceo per 5 anni. 

Altre richieste di modifica riguardano un maggiore coinvolgimento di Regioni, Province e Comuni nella definizione delle procedure di assegnazione degli incentivi.

I prossimi step
Il decreto torna ora al Ministero dello Sviluppo Economico per la stesura definitiva, dopodichè sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

martedì 27 novembre 2012

EFFICIENZA ENERGETICA: TRA 1 SETTIMANA IN VIGORE LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA


(Fonte: www.Edilportale.com)

27/11/2012 - È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il 5 dicembre prossimo la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
La nuova Direttiva impone agli Stati di fissare obiettivi indicativi nazionali per il 2020 e introduce misure giuridicamente vincolanti per favorire un uso più efficiente dell’energia in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione alla distribuzione per il consumo finale.

Vediamo nel dettaglio i contenuti della Direttiva che interessano il settore dell’edilizia:

Ristrutturazioni di immobili
Gli Stati dovranno elaborare una strategia a lungo termine per favorire la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati. Previa ricognizione del parco immobiliare, dovranno essere individuati approcci alle ristrutturazioni efficaci in termini di costi e pertinenti al tipo di edificio e alla zona climatica e misure volte a stimolare gli interventi. Gli Stati dovranno delineare una prospettiva per guidare le decisioni di investimento dei privati, dell’industria edilizia e delle istituzioni finanziarie. La strategia dovrà essere pubblicata entro il 30 aprile 2014 o aggiornata ogni tre anni.

Riqualificazione di edifici pubblici
Dal 1° gennaio 2014 il 3% della superficie degli edifici pubblici riscaldati e/o raffreddati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell’articolo 4 della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva “Edifici a Energia Quasi Zero”, non ancora recepita in Italia). La quota del 3% è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici oltre i 500 mq; tale soglia scenderà a 250 mq a partire dal 9 luglio 2015.

Dovrà essere data priorità agli edifici con la più bassa prestazione energetica, mentre potranno essere esclusi gli immobili di valore architettonico o storico - qualora la riqualificazione ne dovesse compromettere il loro aspetto - e gli edifici destinati alla difesa e al culto. Anche gli enti che si occupano di edilizia sociale dovranno adottare piani di efficienza energetica, con obiettivi analoghi a quelli fissati per gli edifici pubblici, e un sistema di gestione dell’energia e di audit energetici.

Acquisti verdi
Lo Stato e gli enti locali dovranno acquistare esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, nei limiti di fattibilità indicati nell’allegato III, e nell’ambito di appalti con importo oltre le soglie di cui all’articolo 7 della Direttiva 2004/18/CE.

Audit energetici
Gli Stati dovranno promuovere la disponibilità, per tutti i clienti finali, di audit energetici di elevata qualità, efficaci in rapporto ai costi, svolti in maniera indipendente da esperti qualificati e accreditati o eseguiti e sorvegliati da autorità indipendenti. Tutte le grandi imprese sono obbligate a sottoporsi ad audit energetici, che dovranno iniziare entro il 5 dicembre 2015ed essere effettuati almeno ogni quattro anni. Le piccole e medie imprese (PMI) sono escluse dall’obbligo.

Misurazione dei consumi energetici
Gli Stati dovranno incentivare la diffusione a prezzi concorrenziali, presso i clienti finali di energia elettrica, gas naturale, teleriscaldamento, teleraffreddamento e acqua calda per uso domestico, di contatori intelligenti che misurino il consumo effettivo e forniscano informazioni sul tempo effettivo d’uso. Tutti i nuovi contatori installati dovranno essere di questo tipo. Nei condomini e negli edifici polifunzionali con riscaldamento/raffreddamento centralizzato o con teleriscaldamento dovranno essere installati, entro il 31 dicembre 2016, contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità.

Promozione dell’efficienza per il riscaldamento e il raffreddamento
Entro il 31 dicembre 2015 gli Stati dovranno effettuare e notificare alla Commissione una valutazione globale del potenziale di applicazione della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti e dovranno promuovere l’uso di questi sistemi.

Regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione
Entro il 31 dicembre 2014, gli Stati dovranno mettere a punto regimi di certificazione, accreditamento e qualificazione e renderli disponibili per i fornitori di servizi e di audit energetici, per i responsabili delle questione energetiche e per gli installatori di elementi edilizi connessi all’energia definiti all’articolo 2, paragrafo 9, della Direttiva 2010/31/UE.

Informazione e formazione
La Direttiva promuove campagne di informazione e formazione sui meccanismi di efficienza energetica e sui quadri finanziari e giuridici rivolte a consumatori, costruttori, architetti, ingegneri, auditor ambientali e dell’energia e installatori di elementi edilizi. Le banche dovranno essere informate sulle possibilità di partecipare, anche attraverso partenariati pubblico/privato, al finanziamento delle misure di miglioramento dell’efficienza energetica.

Incentivi
Gli Stati dovranno istituire strumenti finanziari, o agevolare il ricorso a quelli esistenti, per il miglioramento dell’efficienza energetica e facilitare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, in particolare separando gli incentivi tra proprietari e inquilini di un immobile o tra gli stessi proprietari, per incoraggiarli a realizzare gli investimenti. Potrà essere istituito un Fondo nazionale per l'efficienza energetica.

Le scadenze
Entro il 5 giugno 2014 gli Stati membri dovranno recepire la maggior parte delle disposizioni della Direttiva ed avviare la fase di attuazione. Nel primo semestre del 2014 la Commissione esaminerà i progressi compiuto verso il 20% di efficienza energetica obiettivo, e valuterà eventuali ulteriori misure.