giovedì 25 marzo 2010

NO DIA PER MANUTENZIONI STRAORDINARIE: DOMANI AL VIA IL DECRETO


(Fonte: www.edilportale.com)

25/03/2010 - È prevista per domani l’entrata in vigore del Decreto-Legge Incentivi che, oltre agli aiuti ai consumi, modifica la disciplina delle ristrutturazioni. Secondo l’art. 5, per realizzare un intervento di manutenzione straordinaria non occorrerà alcun titolo abilitativo, ma sarà sufficiente informare il Comune prima dell’inizio dei lavori.

La manutenzione straordinaria - ricordiamo - comprende “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”.

Ma prima di procedere ai lavori, il padrone di casa dovrà verificare che siano rispettate le regole imposte dallo stesso DL Incentivi. Innanzitutto l’intervento non dovrà riguardare le parti strutturali dell’edificio, non dovrà incrementare il numero delle unità immobiliari né modificare i parametri urbanistici (volumetrie e superfici).

Se non si rientra in uno dei casi suddetti, occorrerà verificare se esiste una legge regionale che disciplina la materia edilizia, e cosa prevede. Ad oggi quasi tutte le Regioni dotate di una legge regionale in materia edilizia subordinano la manutenzione straordinaria alla DIA: in tal caso la legge regionale prevale e la DIA andrà presentata. Altrimenti si dovrà fare riferimento al Dpr 380/2001, come modificato dal DL Incentivi.

Se invece, come in Sardegna o in Friuli Venezia Giulia, per i lavori straordinari è richiesta soltanto un’autorizzazione comunale, la procedura sarà già semplificata e si potrà passare oltre e verificare che l’intervento che si intende intraprendere sia conforme alle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali.

Assodata la conformità alle regole locali, bisognerà informarsi sulla sismicità della zona in cui si trova l’immobile e verificare la rispondenza dell’intervento alle norme antisismiche. Se poi l’immobile o l’area sono tutelati, sarà necessario espletare le procedure richieste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Dopodiché occorrerà rispettare le norme antincendio, le norme igienico-sanitarie e quelle sull’efficienza energetica, nazionali o regionali. Da ultimo, per tutelare i lavoratori impegnati nel cantiere, occorrerà applicare le norme di sicurezza.

A questo punto si potrà inviare una comunicazione, anche telematica, al Comune prima dell’inizio dei lavori, allegando le eventuali autorizzazioni obbligatorie e indicando l’impresa che eseguirà i lavori.

Ma a porre altri dubbi sono i lettori di Edilportale: “Se si modificano tramezzi e vani - scrive Anna - poi come la mettiamo con la conformità urbanistica dal notaio in caso di compravendita?”. E Edoardo: “Chi glielo dice al catasto che io posso fare quello che voglio senza verificare se questo comporta una variazione del valore dell’immobile?”. “Per evitare lungaggini burocratiche si taglia sulla necessità di una progettazione sana” afferma Danilo. Senza l’obbligo di DIA - dice Lorenzo - ognuno “si sentirà autorizzato a ristrutturare a proprio piacimento in beffa delle più elementari norme strutturali e tecniche”.

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